Il Centro popolare Gallarate dice sì all’ospedale unico. «Ma serve trasparenza»

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L'area sul confine tra Busto Arsizio e Gallarate dove è ipotizzato il nuovo ospedale

GALLARATE – «Il nuovo ospedale unico è un’occasione da non perdere». Così il Centro popolare di Gallarate, gruppo di maggioranza rappresentato in consiglio comunale da Luigi Galluppi e coordinato da Donato Lozito, interviene sulla nuova struttura sanitaria che sorgerà tra Gallarate e Busto Arsizio a favore dei nuovi progetti regionali, ma auspicando «la massima trasparenza nel processo e il coinvolgimento dei cittadini».

Unica soluzione

Dopo mesi di polemiche, che si susseguite alla deroga al dibattito pubblico e alla costituzione della Commissione Sanità in relazione alla costruzione del nuovo ospedale unico di Busto Arsizio e Gallarate, il Popolo della famiglia di Gallarate interviene a sostegno del progetto, mettendo in chiaro alcuni punti.

«In primo luogo, il Sant’Antonio Abate non potrà più essere quello che è stato in passato», esordiscono i consiglieri, senza dare colpe politiche a nessuno, ma semplicemente constatando che i bisogni sanitari del territorio, soprattutto dopo la pandemia, sono cambiati e quindi «è del tutto demagogica la pretesa che il nostro ospedale rimanga così com’è e anzi possa essere potenziato, ingrandito, sviluppato».

Da qui il sostengo al progetto della Regione che ha ipotizzato di mantenere a Gallarate un presidio ambulatoriale territoriale, una casa di comunità hub o un ospedale di comunità. «Riteniamo sia opportuno e urgente che si approfondiscano queste previsioni, le loro specificità, il loro reale impatto, le opportunità che, in quanto istituti di nuova concezione, potranno realmente offrire ai cittadini gallaratesi».

Altre aree dismesse

Bisogna però prendere in considerazione il futuro della parte immobiliare dell’attuale ospedale che non verrà più utilizzata, dal momento che sorgerà un rischio di incremento delle “aree dismesse” nel territorio comunale. «Ormai è chiaro il nuovo ospedale si farà e si farà nell’area individuata al confine tra il Comune di Gallarate e quello di Busto Arsizio perché altre aree non sono realisticamente ipotizzabili. Si tratta di una struttura concepita per diventare una struttura di eccellenza e quindi vogliamo dare ai cittadini le informazioni corrette». I consiglieri proseguono parlando dei 773 posti letto, di cui 725 ordinari e 48 di day hospital, «un numero superiore a quelli attualmente attivi nelle due strutture di Gallarate e di Busto».

Saremo protagonisti

Viste le potenzialità della struttura il Centro popolare di Gallarate invita tutti a «non opporsi astrattamente alla nuova realizzazione, perché il compito della politica e di noi amministratori è chiederci quale sia realmente il bene comune. Nello specifico, per noi è o l’ospedale unico o la previsione di nuovi sevizi sanitari e di nuove funzioni da collocare in parte dell’attuale struttura del Sant’Antonio Abate». I consiglieri sono pronti a considerare anche il mantenimento, fino all’apertura del nuovo ospedale, dei servizi sanitari oggi offerti dal Sant’Antonio Abate, «e vogliamo che l’amministrazione di Gallarate sia attore fondamentale in ogni fase del processo di realizzazione e garante, nei limiti delle competenze e responsabilità attribuitegli in materia sanitaria, della tutela degli interessi dei cittadini gallaratesi».

Punto fondamentale da sottolineare è infine far sì che il nuovo polo abbia le caratteristiche necessarie per dare una reale e concreta risposta ai bisogni sanitari dei cittadini: dalle tecnologie più avanzate, all’organizzazione, alla viabilità e facilità di accesso, fino alle competenze del personale. Il tutto senza dimenticare che ogni processo dovrà seguire rigide regole di trasparenza e correttezza, nonché coinvolgimento dei cittadini.

«Abbiamo votato a favore della deroga alla procedura di dibattito pubblico perché crediamo fortemente nella Commissione Sanità che è stata costituita e che riteniamo strumento utile e necessario per ottenere questi risultati». La commissione dovrà quindi contribuire alla definizione dell’Accordo di programma tra Regione, Comune di Gallarate e Comune di Busto Arsizio, all’individuazione delle funzioni da mantenere al Sant’Antonio Abate e alla destinazione da dare a quelle aree che non saranno più utilizzate. «Vogliamo inoltre che la commissione monitori costantemente i servizi sanitari attualmente erogati a Gallarate per assicurare una transizione che non penalizzi nessuno». Ecco perché il gruppo consiliare vuole presentare proposte di coinvolgimento di associazioni ed enti per tenere sempre informati i cittadini. «Questo ci sembra un modo serio, corretto e da tutti condivisibile, di affrontare il tema del nuovo Ospedale con sano realismo e responsabilità politica».

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