Il sindaco di Castellanza dribbla sul bis. «Ma Partecipiamo è pronta ad allargarsi»

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CASTELLANZA – Non c’è nemmeno una data certa sulle prossime elezioni amministrative, ma a Castellanza in molti si chiedono se il sindaco, Mirella Cerini, si ricandiderà. «E’ ancora presto per dirlo, ma io ci sono e ho ancora tanti progetti da portare avanti. Ora però non mi interessa fare campagna elettorale, ma lavorare sodo fino all’ultimo per portare a termine le nostre idee e dare risposte concrete ai cittadini in un momento così difficile». Un anno complicato per via del Covid, una piaga dalla quale ancora non si vede una via d’uscita, eppure il primo cittadino pensa già a progetti importanti, come le residenze comunali a San Giulio, la riqualificazione della vecchia stazione, l’azienda della Valle Olona e il recupero delle aree dismesse.

Il 2020 è stato certamente un anno inaspettato e difficile. Quali sono state le situazioni più difficili da affrontare?
«Dire che è stato inaspettato è dire poco, ci siamo trovati da un momento all’altro a gestire un fenomeno mai visto prima. Ma da questa pandemia abbiamo imparato che i buoni amministratori sono quelli che riescono ad adattarsi e rispondere con prontezza e competenza alle emergenze, come pensiamo di aver fatto noi. Il 2020 siamo riusciti a superarlo, anche grazie agli aiuti statali e regionali. Il vero problema arriva adesso, perché se non avremo altri contributi e finanziamenti il 2021 si prospetta molto delicato. Sicuramente il fattore più ostico è stato il mercato completamente bloccato e gli oneri praticamente azzerati, insomma il Comune ha visto un drastico taglio delle entrate. Noi però ci siamo subito rimboccati le maniche per portare avanti alcune progettualità e dare risposte ai cittadini».

Quali sono state le necessità dei cittadini e come avete risposto?
«Le necessità sono tante e dal punto di vista sociale sono contenta di poter dire che abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per chi vive in condizioni di difficoltà. Ecco perché abbiamo sviluppato una rete di supporto che durante il periodo di emergenza ci ha permesso di dare aiuti concreti. Allo stesso modo siamo attenti anche al mondo commerciale e produttivo, che sappiamo aver sofferto molto a causa delle restrizioni e dei lockdown. In questa direzione va il bando del commercio e gli interventi in corso Matteotti e in viale Lombardia, dove ci sono la maggior parte dei negozi cittadini».

Ora però bisogna guardare al futuro. Quali sono le vostre idee per affrontare i mesi che verranno?
«Continueremo a lavorare a testa bassa, come abbiamo fatto in questi 5 anni, perché il nostro obiettivo è quello di dare risposte concrete ai castellanzesi. Quindi non proponiamo opere faraoniche, ma interventi nel medio e lungo termine volti a rendere la città un luogo più sicuro, senza dimenticarci di nessuno. Ecco perché i nostri interventi sull’illuminazione, per i quali abbiamo investito ben 200 mila euro di compensazione, si rivolgono a tutti i punti verdi della città, anche al Buon Gesù, che spesso si sente trascurato. Noi vogliamo dare un segno di presenza in tutte le aree».

A questo punto, però, non si può non pensare alle prossime elezioni. Se dovesse fare un bilancio del suo mandato, quanto è cambiata Castellanza dal 2016?
«Sicuramente molto del lavoro che avevamo fatto e che avevamo intenzione di fare è stato spazzato via dall’emergenza sanitaria, quello che però penso sia cambiato è la vicinanza dell’amministrazione. Mi sembra che in passato ci fosse molta più distanza tra Palazzo Brambilla e i cittadini, ora invece i castellanzesi sanno che noi li ascoltiamo, dialoghiamo con loro e accogliamo le loro richieste. Dal ricevimento al sabato in tempo pre-Covid, alle chiamate e alle email costanti che ricevo e alle quali cerco sempre di rispondere. E’ questo il nostro punto forte».

E quindi lei si rimette in gioco con una nuova candidatura per le amministrative 2021?
«E’ ancora presto, e ora come ora non voglio fare campagna elettorale. Però io ci sono e sono piena di energia e soprattutto di progetti per il futuro. Già in condizioni normali, in 5 anni è difficile portare a termine una visione ampia, figuriamoci ora, dove due anni sono praticamente stati travolti, e annullati, dal Covid. Noi abbiamo ancora molto da fare in città. Sto pensando per esempio alle residenze di San Giulio, dove vorremmo attivare un programma di housing sociale e per il quale stiamo già iniziando a lavorare adesso, o anche la casa dei Castagni e certamente idee tanto per la nuova stazione, quanto per la vecchia dove vorrei intercettare bandi o finanziamenti sovracomunali per farla diventare la casa di un’associazione, dandole quindi una nuova vita per il sociale.

Quindi lei c’è?                                                                                                                                                                                          «Insomma, le idee ci sono e io ho anche tutta l’energia. Nella nostra maggioranza ci sono sicuramente delle discussioni per capire chi si vorrà ripresentare alle elezioni, ma per ora vogliamo davvero concentrarci sull’adesso e lavoreremo senza sosta fino all’ultimo minuto. Non lo faccio per fare campagna elettorale, non mi interessa, ma per rispetto per i cittadini e per soddisfazione personale perché ho a cuore questi progetti e li voglio portare a termine».

Quanto agli avversari, sembra che il centrodestra si stia muovendo, ma si vocifera anche che qualcuno tra i banchi delle minoranze voglia entrare a far parte di Partecipiamo. Qual è la vostra risposta agli avversari e non?
«Sicuramente la nostra vittoria nel 2016 è stata per molti inaspettata, e a qualcuno brucia ancora. Non so se il centrodestra correrà compatto come annunciano a livello nazionale, ma per ora non me ne preoccupo. Mi auguro però che si mettano da parte le questioni personali e si guardi al futuro. Noi siamo un gruppo civico, al quale partecipano, appunto, le persone, non le forze politiche. Ecco perché le nostre porte sono sempre aperte e non escludiamo nessuno, purché sia competente, abbia voglia di impegnarsi e condivida i nostri valori: ovvero una città amministrata dai castellanzesi per il bene dei castellanzesi».

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