«Casa di tutti»: l’Insubria compie venticinque anni e festeggia con Elio

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VARESE – «Nella figura del lupo della fiaba si intravede un messaggio di recupero sociale. Non è stato un caso che, per questa serata per farci conoscere, la scelta sia caduta su Elio, per sua stessa natura inclusivo». In occasione della celebrazione al Teatro di Varese dei venticinque anni dell’Università dell’Insubria il rettore Angelo Tagliabue ha così introdotto – esortando a «non lasciare indietro nessuno, da nessuna parte, in nessun luogo. L’ateneo è la casa di tutti, un bene comune da condividere» – l’ex frontman delle Storie Tese che ieri, venerdì 19 maggio, ha proposto una rilettura del classico di Sergej Prokof’ev insieme ai Filarmonici di Busseto.

Il Teatro di Varese

Nino Rota, George Gershwin e tre fiabe «gratuite»

Prima che il cantante e polistrumentista milanese arrivasse in scena la formazione da camera, che ha schierato flauto (Giovanni Mareggini), clarinetto (Corrado Giuffredi), fisarmonica (Cesare Chiacchiaretta), timpani (Roger Catino), contrabbasso (Antonio Mercurio) e chitarra (Giampaolo Bandini), ha intrattenuto il pubblico con due suite: una, ispirata al compositore Nino Rota, partendo dal famoso tema de “Il padrino” ha poi ripercorso quelli dei film di Fellini mentre l’altra, dedicata a George Gershwin, ha diffuso le note di “Porgy and Bess”, “Rapsodia in blu” e “Un americano a Parigi”. «Non si tratta di semplici musicisti, ma di virtuosi», ha sottolineato Elio narrando tre fiabe «gratuite», “Il cardellino alcolizzato”, “Il pettirosso rosso” e “La mucca”, accompagnate rispettivamente da flauto, clarinetto e contrabbasso.

I Filarmonici di Busseto

Per il bis “Viva la pappa col pomodoro”

«Questa è invece una fiaba che costa. È stata pensata per far imparare ai bambini gli strumenti che formano un’orchestra ma – ha scherzato Elio – non essendoci tutti, eseguiremo per voi una “Pierino e il lupo” da tre soldi». Mentre alcuni personaggi della storia come l’uccellino, o il gatto sono stati rappresentati, come da tradizione, con il flauto e il clarinetto, in altri casi sono stati operati dei cambiamenti: in quello, per esempio, del lupo, solitamente impersonato dai tre corni, sono stati impiegati contemporaneamente fisarmonica e contrabbasso mentre per Pierino, al posto della famiglia degli archi, è stata usata la chitarra. Lo spettacolo non si è però concluso con la marcia trionfale dopo la cattura della belva: Elio e i Filarmonici hanno concesso il bis con una “Viva la pappa col pomodoro” accompagnata a ritmo dal battito di mani di tutto il pubblico.

Alessandro Fermi e Davide Galimberti con la giornalista Silvia Giovannini, conduttrice dell’evento

La sfida di venticinque anni fa è vinta

Prima che iniziasse il concerto il sindaco Davide Galimberti insieme ad Alessandro Fermi, assessore all’Università di Regione Lombardia, ha fatto il punto su su passato, presente e futuro dell’Insubria: «La sfida di venticinque anni fa è stata vinta, con il presidente Sergio Mattarella che ha voluto inaugurare l’anno accademico qui a Varese. In questi giorni il tema degli atenei è tornato all’attenzione per i prezzi degli alloggi. Una città di medie dimensioni può contribuire attraverso un connubio equilibrato, assumendo così un ruolo determinante: la nostra, per esempio, grazie ai fondi europei potrà potenziare l’offerta abitativa per studenti e giovani coppie».
Sul palco anche Silvestro Pascarella e Marco Giovannelli, direttori rispettivamente dei quotidiani “La Prealpina” e “Varese News”. Per il primo «condividiamo con l’Insubria radici e storia, le stesse per cui dialoghiamo e ci confrontiamo con il territorio. Dal confronto non può che nascere qualcosa di buono: ora è il momento di fare un passo in più oltre i suoi confini».
L’invito rivolto a tutti da Giovannelli, che ha ricordato come l’ateneo si stia distinguendo sempre più a livello nazionale per le sue eccellenze, soprattutto in campo medico, è stato «visitate il suo campus. E gli studentati saranno ulteriori elementi attrattivi. Emerge l’idea di una città che sta iniziando a conoscere in maniera più forte l’Insubria ma a volte non viene percepito il valore enorme che ha. È nostro compito informare in merito, anche per uno sviluppo e unione di Varese e Como. La linea Arcisate-Stabio, che si può considerare Lugano-Malpensa, è un asse, prima inimmaginabile, che sta cambiando il territorio».

Il rettore Angelo Tagliabue con i direttori Silvestro Pascarella e Marco Giovannelli
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