Ambiente e viabilità, tavolo in Regione per accelerare sul Masterplan di Malpensa

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MALPENSA – Si torna a parlare di Masterplan in Regione Lombardia. Oggi – 21 maggio – dopo mesi di silenzio è stato convocato nuovamente il tavolo tecnico che ha riunito i sindaci del Cuv (i nove Comuni dell’intorno aeroportuale) e tutti gli enti coinvolti nel piano di sviluppo di Malpensa. «L’obiettivo è dare un’accelerata alle operazioni», riassume il primo cittadino di Somma Lombardo, Stefano Bellaria. Focus sugli impegni inseriti nel protocollo d’intesa sottoscritto a giugno 2022, affrontando le principali questioni legate alle compensazioni ambientali e alle opere viabilistiche.

Lo sviluppo interno

Due le novità emerse dal tavolo tecnico. La prima è che «Sea, insieme a Enac, ha deciso di attivare una conferenza di servizi per attivare almeno una parte del Masterplan», dice Bellaria. Il riferimento va a tutte quelle opere già approvate per lo sviluppo all’interno del sedime aeroportuale: «In attesa di capire come andrà a finire la partita dell’ampliamento della Cargo city, l’indicazione è quindi di procedere con gli altri interventi del progetto». Tra i principali, i più urgenti sono la realizzazione di un quarto satellite per i passeggeri e del nuovo molo a sud. Ma anche la nascita di fronte al T1 di una Airport city dedicata a funzioni di tipo terziario e ricettivo.

Malpensa Nuovo Masterplan quarto satellite

Ambiente e viabilità

L’altra novità riguarda la decisione di Regione Lombardia di «costituire due sottogruppi di lavoro», precisa il sindaco sommese. Il primo sarà seguito dalla Direzione generale ambiente: «Si occuperà di verificare tutte le opere di mitigazione e compensazione previste nel Piano d’Area del 1999, avviando quelle che eventualmente non sono state ancora realizzate». Inoltre si occuperà anche «di implementare l’altro Masterplan, quello che riguarda il rilancio delle aree delocalizzate».
Il secondo sottogruppo sarà invece coordinato dalla Direzione generale delle infrastrutture e riguarda esclusivamente la viabilità: «Sono le opere indicate nel Protocollo d’intesa», ricorda Bellaria. Come l’ampliamento di via Giusti, un intervento ormai improrogabile, oppure la Variante di Samarate e la tangenziale di Somma.

L’area Cargo e le compensazioni

In ogni caso, resta massima l’attenzione riservata all’espansione della Cargo city. Al momento si tratta di un discorso sospeso, in quanto dopo l’approvazione del Decreto Aria in Parlamento non si sa in che modo il governo intenda procedere per dargli attuazione. Infatti, dopo l’intervento del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Matilde Siracusano (Forza Italia), risalente ormai allo scorso gennaio, a Roma è calato un gelido silenzio. A Milano si attendono segnali, ma nel frattempo le trattative continuano il loro corso. E hanno l’obiettivo di tutelare il più possibile la brughiera, riducendo in maniera significativa l’area naturale da sacrificare (dai 44 ettari iniziali, si punta ad arrivare a 12 ettari). Operazione che inevitabilmente avrebbe delle conseguenze legate alle compensazioni. «Gli impegni presi con il protocollo d’intesa verranno rispettati», premette Bellaria. «Ma è chiaro che le compensazioni verranno rimodulate in base al tipo d’espansione dell’area Cargo». In sintesi: se si riduce l’ampliamento del sedime, si riducono anche le mitigazioni.

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