La ferrovia T2-Gallarate ha un nuovo nemico: il Movimento 5Stelle

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MILANO – Lo scorso luglio, in occasione della Conferenza di servizi decisoria che si era tenuta a Palazzo Lombardia per discutere della  realizzazione del collegamento ferroviario T2-Gallarate, i più convinti detrattori del progetto, ovvero i rappresentanti del comitato SalviAmo la Brughiera, avevano partecipato come semplici auditori. Oggi 12 settembre il Comitato ha potuto esprimere il proprio parere sul doppio binario che unirà l’aeroporto di Malpensa con la linea del Sempione. E sull’impatto ambientale che il collegamento ferroviario avrà sulla brughiera che circonda l’aeroporto ha trovato un nuovo alleato, ovvero il gruppo del Movimento 5Stelle. Che sostiene senza mezzi termini: «La brughiera non va toccata».

«Non toccate la brughiera»

Il presidente del comitato SalviAmo la Brughiera Stefano Bianchi, insieme a Jimmy Pasin, è intervenuto nel corso  della V Commissione permanente Territorio e Infrastrutture ribadendo la posizione di contrarietà alla ferrovia T2-Gallarate. Il progetto era stato bocciato dall’analisi costi/benefici del Politecnico di Milano, dove si indicavano altre soluzioni «come il raccordo ad Y a Busto Arsizio che costa un terzo ed otterrebbe lo stesso risultato, o la propedeuticitá del potenziamento della Rho- Parabiago, senza il quale questo progetto risulterebbe inutile».

I 5Stelle alleati

Regione Lombardia, al momento, sta valutando tutti i pareri degli enti coinvolti, ed è ad un passo dal depositare il progetto esecutivo. Ma ha trovato un altro detrattore nel Movimento 5Stelle, che già qualche mese fa attraverso l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli aveva acceso i fari sull’opera pubblica.
Roberto Cenci, consigliere regionale dei 5Stelle, al termine della seduta ha dichiarato: «Tolto il vestito del politico e indossato quello di esperto ambientale sostengo che la brughiera non vada toccata perchè è territorio unico a livello italiano per valutare i cambiamenti climatici. È una risorsa e un crogiolo di biodiversità che non possiamo permetterci di perdere. La Lombardia è già tra le regioni più cementate d’Italia. Sarebbe utile quindi aprire una seria riflessione sull’intera area intorno a Malpensa, già pesantemente sfruttata, tra aeroporto, grandi strutture di distribuzione e cemento. La tutela dell’ambiente è garanzia di un futuro per le nuove generazioni».

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