La Lega di Busto: «Ferrario? Autosospeso. Ma dal PD del Qatargate nessuna morale»

BUSTO ARSIZIO – «La morale dal partito del Qatargate non la accettiamo». Arriva la dura e ferma replica della Lega di Busto alla «strumentalizzazione politica» del PD, che ha invocato la «questione morale» sul caso dell’ex vicesindaco Stefano Ferrario indagato nell’ambito di un’inchiesta della DDA di Milano. «Pur auspicando e credendo nell’innocenza di Stefano – si legge nella nota trasmessa dal segretario cittadino del Carroccio Alessandro Albani – in questa vicenda nulla c’entra né la politica né il Comune di Busto».

L’autosospensione

Del resto Ferrario – già segretario cittadino della Lega e vicesindaco per poco più di un anno, tra il 2016 e il 2017, all’inizio del primo mandato di Emanuele Antonelli alla guida della città – è un semplice militante della sezione da quando lasciò l’incarico in giunta. Ora «si è autosospeso dal movimento – annuncia via Culin – non appena appreso dell’indagine dai giornali». Ecco perché la Lega respinge l’attacco del PD, facendo riferimento al coinvolgimento di alcuni europarlamentari Dem, in primis Antonio Panzeri, nel caso dei fondi neri dal Qatar.

La nota della Lega

Stefano Ferrario non è più in amministrazione da oltre 5 anni. Da quel poco che si evince dalle notizie pubblicate l’indagine non è legata all’attività che svolse in comune a Busto Arsizio e poco sembra centrare anche il codice degli appalti.
Se a ciò aggiungiamo che, non appena appreso dell’indagine dai giornali, anche per evitare che le sue vicende personali potessero essere strumentalizzate a livello politico (come subito, puntualmente, avvenuto) si è autosospeso dal movimento, appare davvero fuori luogo leggere certi comunicati.
Quindi la morale dal partito del Qatargate non la accettiamo anche perché, pur auspicando e credendo nell’innocenza di Stefano, questa vicenda nulla c’entra né la politica né il Comune di Busto.

busto arsizio lega pd ferrario – MALPENSA24