La lettera: «La verità sulla diatriba tra il rettore e il pro-rettore dell’Insubria»

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VARESE – La diatriba tra il magnifico rettore dell’Insubria Angelo Tagliabue e il pro rettore Stefano Serra Capizzano, che ha anche uno strascico giudiziario e ha tenuto banco sui media locali per qualche giorno, registra una nuovo capitolo. Segnato da una memoria che un gruppo di docenti ha stilato, firmato e inviato alla redazione di Malpensa24. Documento che pubblichiamo integralmente qui sotto.

La lettera

La grande maggioranza dei dettagli finora pubblicati sulla diatriba in corso all’Università dell’Insubria provengono dal solo Pro-rettore, Stefano Serra Capizzano. Il Rettore, Angelo Tagliabue, finora ha deciso di non replicare puntualmente, per non innescare un ping-pong mediatico che danneggi l’immagine dell’Ateneo

I dati di fatto ad oggi sono: a) i rapporti tesi tra Rettore e Pro-rettore che si protraggono da diversi mesi; b) le querele del Prorettore a danno del Rettore, cui probabilmente seguiranno controquerele; c) una proposta di riforma dello Statuto di Ateneo datata a fine del 2019, poi bloccata; d) una sanzione comminata al Pro-rettore dal Consiglio di Amministrazione, su parere del Collegio di Disciplina. 

Ambienti interni all’Insubria asseriscono la totale inconsistenza della “raffica” di querele di Serra Capizzano contro il Rettore e altri organi e soggetti dell’Ateneo. Quanto finora affermato dal Prorettore sugli organi di stampa, prima della conclusione delle fasi preliminari dell’autorità giudiziaria, non contribuisce a una ricostruzione oggettiva della vicenda, ma rischia di infangare ulteriormente un’importante istituzione del territorio insubre.

Sulla stampa locale di Como e Varese finora si è sostenuto che la proposta di riforma dello Statuto dell’Ateneo (fine 2019) fosse finalizzata a introdurre una norma che autorizzasse l’eventuale rimozione del Prorettore. In verità l’articolo dello Statuto relativo alla rimozione del Pro-rettore era un dettaglio tecnico dell’intero pacchetto di riforme. È utile ricordare che la rimozione del Pro-rettore è comunque possibile, ad opera degli organi di Ateneo, sulla base di gravi e fondate motivazioni. La proposta di modifica dello Statuto si è poi arenata sulla questione delle quote di rappresentanza degli studenti. Su questa proposta di cambiamento emerse infatti una compatta opposizione della componente studentesca e il Rettore decise di sospendere l’iter della riforma in toto. L’acuirsi dell’emergenza Covid, fermò ulteriormente il procedimento. Perciò la vicenda dello Statuto non è stata un “blitz” abortito del Rettore contro il Pro-rettore.

Circa la sanzione comminata al Pro-rettore, sappiamo che essa è nata da una e-mail gravemente ingiuriosa scritta dal Pro-rettore contro un docente dell’Ateneo, e notificata a molti colleghi. Secondo la procedura accademica il Rettore trasmette la segnalazione al Collegio di disciplina, sentito il parere dell’Ufficio legale. Il Collegio, composto da tre professori ordinari, ha scritto, in piena autonomia, un parere per il Consiglio di Amministrazione, che ha ratificato all’unanimità la sanzione a danno del Pro-rettore. Quindi non è stato il Rettore a decidere la sanzione, ma due organi collegiali unanimi. La sanzione, per legge, può determinare la decadenza di Serra Capizzano. Di fronte alla prospettiva della sua decadenza dalla carica prestigiosa e ben remunerata, il Prorettore ha scatenato questa offensiva giudiziaria. 

È importante sottolineare che il Collegio di disciplina, su richiesta del Rettore, ha preso la sua decisione senza tener conto di altri comportamenti di Serra Capizzano, reiterati nel tempo, che avrebbero potuto essere considerate delle aggravanti della sua posizione. Questi reiterati comportamenti sarebbero tra l’altro alla base del deterioramento dei rapporti tra il Rettore e il suo vice. Alcuni di questi comportamenti hanno avuto rilievo anche mediatico, fin dal 2009, quando un pesante attacco di Serra Capizzano contro la Facoltà di Giurisprudenza fu severamente censurato in un documento firmato da tutti i Presidi. Nel 2019 si segnala un’e-mail individuale del Pro-rettore gravemente offensiva di una Direttrice di Dipartimento; poi, il 30 giugno 2020, Serra Capizzano, in qualità di “Rettore facente funzioni” (Tagliabue era assente per motivi di salute), ha riunito un Senato Accademico per assumere, per la prima volta nella storia dell’Università dell’Insubria, una decisione “in deroga al Regolamento Generale d’Ateneo”. Su fatti come questi il Rettore Tagliabue ha sempre deciso di soprassedere e si è inoltre prodigato per ricucire gli strappi.

A ciò si aggiunge tra l’altro che nello stesso 2020, alla Conferenza dei Rettori delle Università Lombarde, il Prorettore ha avvicinato docenti e Rettori di altre Università, sostenendo la pretesa incapacità del Prof. Tagliabue di governare un Ateneo, a suo dire allo sbando. Testimonianze di queste esternazioni sono state riferiti allo stesso Rettore e sono circolate anche in ambito extrauniversitario, nello stupore generale. Un grande numero di professori dell’Ateneo insubre si dichiarano solidali con il Prof. Tagliabue e si augurano che, ben presto, il Rettore possa riprendere il suo lavoro con rinnovate serenità ed efficienza.


Lettera firmata