La Patronale di Busto “taglia” le pergamene ai dipendenti comunali. ADL: «Vergogna»

BUSTO ARSIZIO – «Hanno “tagliato fuori” i dipendenti comunali dalla cerimonia delle Benemerenze». La denuncia di Fausto Sartorato, sindacalista di ADL, a poche ore dalla giornata del Ringraziamento per la Patronale in piazza San Giovanni. Nel corso della cerimonia infatti non è prevista la tradizionale consegna delle pergamene ai lavoratori municipali che vanno in pensione. «Una caduta di stile. E una scelta politica – secondo Sartorato – questa amministrazione vuole svalutare il lavoro dei dipendenti comunali».

Dipendenti comunali esclusi

Nella cerimonia di questa sera, 24 giugno, ci sarà una novità: non verranno più consegnati i riconoscimenti ai dipendenti di palazzo Gilardoni che cessano il servizio. Un cambio di programma che non va giù al sindacalista di ADL, attualmente in pensione dopo una lunga carriera in Comune: «Invece di ringraziare e dare un minimo di risalto pubblico ai dipendenti comunali che hanno dedicato 40 anni di servizio alla collettività, stavolta bisogna prendere appuntamento con la segreteria del sindaco per ricevere, in forma privata, la pergamena. È vergognoso, era una tradizione che c’è sempre stata e che permetteva di valorizzare di fronte ai cittadini chi manda avanti tutti i giorni la macchina comunale. Questo è chiaramente un gesto che va contro i lavoratori del pubblico impiego. Per scelta politica».

«Con che faccia?»

Sartorato sfida infatti il sindaco Emanuele Antonelli: «Voglio proprio vedere con quale faccia ringrazierà i dipendenti comunali se non ha nemmeno il coraggio di premiare pubblicamente chi ha garantito servizi ai cittadini e si è speso per una vita per il Comune. Poi ci si chiede perché tutti vogliono andare via dal Comune di Busto Arsizio: questa è una chiara dimostrazione della considerazione che chi amministra ha nei confronti del personale municipale». Una vicenda che, per il sindacalista di ADL, fa per certi versi il paio con quella delle restituzioni delle indennità di turno da parte delle educatrici dei nidi e delle materne comunali: «Si è raggiunto un accordo che vale soltanto per le modalità di restituzione – precisa Sartorato – ciascuna lavoratrice farà le sue scelte, anche se i nostri legali hanno prospettato altre possibilità rispetto alla restituzione. Non si capisce perché debbano pagare solo le educatrici che hanno ricevuto un’indennità assegnata dall’ente, mentre i dirigenti che hanno firmato l’ordine di servizio per fare le turnazioni ne escano indenni».

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