La sfida dei Riformisti: «Noi l’unica novità. Per una Busto migliore per i nostri figli»

BUSTO ARSIZIO – Parte dal museo del Tessile, «il luogo del lavoro», la sfida della lista “I Riformisti – Lavoriamo per Busto”, seconda gamba del polo di centro che sostiene la candidatura a sindaco di Gigi Farioli. «I Riformisti rappresentano un esperimento interessante e un progetto innovativo, altri non ce ne sono a Busto» sottolinea il coordinatore di Azione Emilio Buonanno. «È l’innovazione di cui Busto ha bisogno» gli fa eco il co-coordinatore di Italia Viva Davide Boniotti, che ribadisce: «Ci vedremo al ballottaggio con Antonelli, ne sono sicuro».

Le componenti

Una lista-laboratorio che, sul modello di quella messa a punto a Milano per appoggiare la ricandidatura di Beppe Sala, raduna sotto un unico simbolo i “renziani” di Italia Viva, Azione di Carlo Calenda, +Europa e i socialisti riformisti, oltre ad un buon numero di rappresentanti della “società civile” e, a Busto, anche del riformismo cattolico come la giovane Alice Rossi, che raccoglie il testimone del nonno Gian Pietro, sette volte sindaco DC ai tempi della Prima Repubblica. Una lista che può vantare di avere tra le sue fila il più giovane e il più anziano tra tutti i candidati delle amministrative a Busto Arsizio: da un lato Nicolas Burchielli, neo-maturato al liceo Crespi, e dall’altro Arnaldo Baroffio, pensionato e già direttore generale di Agesp.

I candidati

Il capolista, in quota Azione, è Carlo Marazzini, responsabile dell’hospice e dei servizi territoriali dell’istituto La Provvidenza. «È un messaggio alla città di Busto, perché i prossimi cinque anni si giocano su sanità, sociale e servizi sociosanitari» lo introduce Emilio Buonanno. Tra i candidati spiccano nomi noti della scena politica, come Carlo Coppola, già capogruppo del PSI a Busto, oppure del mondo dello sport, come Silvia Polacchi, allenatrice delle “Draghette” di nuoto sincronizzato, imprenditori come Nicola Belloni e Andrea Ferrazzi, una dirigente scolastica in carica (Stefania Bossi) e uno in pensione (Peppo Capobianco) e persino una influencer, Ilaria Angela Lauretta. QUI TUTTI I CANDIDATI 

Il progetto

«Il progetto politico più nuovo che ha scompigliato le carte di uno scenario inerte, autoreferenziale e bolso – lo introduce dal palco del Tessile il candidato sindaco Gigi Farioli – una lista dalla forte caratterizzazione civica secondo un concetto di civismo come servizio al bene comune, che porta una ventata di coraggio e freschezza sulla scena politica». L’ex sindaco spiega la scelta di rottura compiuta con l’alleanza tra liberal-popolari e riformisti con «il cambio di paradigma imposto dallo spartiacque» della pandemia: «Chi si propone di essere classe dirigente non può prescindere dalla discontinuità rispetto alla socialità, all’economia e alla politica. E da un futuro che guarda all’economia circolare per la crescita e lo sviluppo sostenibile, invece della decrescita felice».

Caccia agli astenuti

«Mi sono candidato per mio figlio Pietro – rivela Davide Boniotti, co-coordinatore di Italia Viva insieme a Giusy Lanza – voglio lasciare a lui una Busto migliore, a misura di famiglia». «Siamo presenti a Busto da poco – spiega Emilio Buonanno, coordinatore di Azione – aspettavamo le condizioni per fare qualcosa di interessante e poi è arrivato Gigi Farioli. Scorrete le liste, qui ci sono più novità di tutti, qui c’è un progetto politico nuovo. L’unico, non ce n’è altri in Italia. Cercate un messaggio uguale e così innovativo nelle altre liste: non c’è». Sulla base di queste premesse, «il target di questa lista sono quelli che non hanno votato – fa sapere Buonanno – oltre 25mila cinque anni fa, quasi il 45% dei circa 60mila aventi diritto».

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