Lampioni di Richino, il Soprintendente bacchetta Busto: «Rimetterli nelle piazze»

BUSTO ARSIZIO – I lampioni di Richino Castiglioni devono tornare al loro posto, ma solo nelle piazze del centro. A ribadirlo, nei giorni scorsi, è stato il Soprintendente dell’archeologia, belle arti e paesaggio di Milano, architetto Giuseppe Stolfi, che ha scritto al Comune di Busto Arsizio per confermare la validità dell’ultimo parere espresso, con l’«annullamento parziale» dell’autorizzazione e ribadire la necessità di «ripristinare l’impianto rimosso nelle piazze centrali». Circostanza che il sindaco Emanuele Antonelli aveva definito «quasi impossibile».

La lettera

Nella lettera inviata dalla Soprintendenza, oltre a «confermare il contenuto della nota in cui viene chiesto l’annullamento» dell’iniziale autorizzazione, concessa «sul presupposto di una carente rappresentazione degli elementi», e in particolare del significato storico e artistico delle lampade disegnate da Richino Castiglioni, viene ribadito che il fatto che le segnalazioni siano pervenute tardivamente, a rimozione già effettuata, «non inficia la correttezza di quanto rappresentato». In soldoni, il secondo parere della Soprintendenza non può essere ignorato.

«Ripristinare i lampioni nelle piazze»

Il Soprintendente Stolfi rimarca poi che «lo scopo del parziale annullamento non è quello di censurare sotto il profilo della legittimità formale l’operato di codesta Amministrazione, ma di porre una questione che non è riducibile a un mero tecnicismo giuridico» ma che «piuttosto attiene sia a un tema di sensibilità e consapevolezza culturale». Che impone, secondo l’ufficio distaccato del ministero della cultura, il ripristino dei lampioni nelle due piazze centrali: richiesta, peraltro, «assai misurata», anche perché «limitata e circoscritta» rispetto al numero di pezzi d’autore rimossi nel centro storico.

La bacchettata

La “bacchettata” più forte del Soprintendente è rivolta all’atteggiamento di chiusura da parte di Palazzo Gilardoni: «Finora è mancata leale collaborazione» fa notare Stolfi, ricordando per contro che da parte dell’ufficio di corso Magenta a Milano «non è mai mancata nell’esame di numerosi progetti su immobili vincolati, anche non privi di criticità sotto l’aspetto della tutela, proposti nel recente periodo da codesto Comune». E gli esempi, a partire dall’ex calzaturificio Borri, sono molteplici.

«Prendere esempio da Milano»

I lampioni preservati in centro a Milano

Non nasconde la sua soddisfazione per questo nuovo intervento della Soprintendenza l’architetto Stefano Castiglioni, figlio di Richino, che insieme a Silvia Rabolini aveva segnalato l’errore commesso dall’amministrazione nel far rimuovere i lampioni per sostituirli con quelle che sono state da più parti definite come «lampade stile Ikea». E invita Busto a seguire l’esempio dell’amministrazione di Milano guidata dal sindaco Giuseppe Sala: «Mi limito a proporre immagine dei lampioni a globo, installati negli anni ‘30 a Milano in piazza Duomo, Cordusio, via Dante ed adiacenze, che la Giunta Sala ha invece preservato» il commento di Castiglioni.

busto arsizio lampioni richino castiglioni – MALPENSA24