L’Antoniana e il calcio bustocco in lutto: se ne va Luigi Gualdoni

BUSTO ARSIZIO – Nel calcio si chiamano bandiere, ma Luigi Gualdoni – scomparso nel pomeriggio all’età di 91 anni – è stato ben altro: un’autentica colonna. Non solo dell’Antoniana, la sua seconda casa (forse anche la prima…), ma del calcio bustocco in generale. Una di quelle figure, dai modi sempre pacati e signorili, di cui non se ne farebbe mai a meno. Un uomo, tanto per capirci, di cui se ne sente già la mancanza.

Chi l’ha conosciuto – e lo scrivente ha avuto la fortuna di farlo negli anni in giallorosso con il compianto mister Crespi – di Luigi può solo avere bei ricordi, densi di affetto e riconoscenza. Onnipresente al campo, agli allenamenti come alle partite, era una vera e propria icona. Il miglior (e invidiato) biglietto da visita della società: bastava vederlo – figuriamoci conoscerlo – per capire che si era arrivati nel posto giusto.

Non era certo una persona di tante parole, ma bastava un suo sguardo, o anche una sua battuta, spesso in dialetto, per capire quello che c’era da capire. Perché “Luis” – così come lo chiamavano nello spogliatoio – nelle vittorie come nelle sconfitte alla fine sapeva sempre trarre il buono del calcio, dispensando la parola giusta al momento giusto.

Non semplicemente un moderatore di un calcio che stava inevitabilmente cambiando, con l’affacciarsi delle nuove generazioni, ma un moderno e attualissimo punto di riferimento, fatto di valori e di esempi senza età, validi per i più grandi della prima squadra, come per più piccoli della scuola calcio.

In panchina viveva eccome la partite – e i capitani di allora, da Pepe a Franco Crespi, lo sanno bene – ma allo stesso tempo, incredibile ma vero, sapeva sempre mantenere il suo aplomb, la sua calma, la sua rassicurante umanità e la sua proverbiale correttezza.

In questi anni da cronista, prima di entrare allo “Speroni”, mi veniva quasi naturale “buttare l’occhio” all’Antoniana, come se mi sentissi che c’era. E lui c’era davvero: c’era sempre, a qualsiasi ora, mattino, pomeriggio e sera. Mi sorrideva e mi diceva: “Tia allora come va quest’anno la Pro Patria?”.

Poche parole, magari anche di circostanza, ma sufficienti per mandare indietro l’orologio a quegli anni. Anni che, oggi più che mai, diventano un bene da custodire gelosamente.

Ciao Luigi, fai buon viaggio. Il tuo esempio è stato un grande insegnamento.

(il funerale si terrà giovedì 15, alle ore 15.30, alla Chiesa dei Frati-Sacro Cuore)

Antoniana Luigi Gualdoni -MALPENSA 24