L’assessore Loschiavo deve dimettersi. Vergogna!

busto procura porfidio
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Se la vicenda poteva chiudersi semplicemente con le scuse da parte dell’Assessore e con l’impegno dello
stesso a modificare la procedura
nel solco delle decisioni giurisprudenziali (Corte di Cassazione) e del buon senso, l’esponente della Giunta Comunale, rispondendo alle mie osservazioni, ha
dimostrato – qualora ve ne fosse dubbio – di non avere la minima conoscenza della materia e, soprattutto, di non avere a cuore l’interesse dei propri cittadini e degli utenti.
Ciò basterebbe per accompagnare gentilmente l’Assessore fuori dal palazzo di via Fratelli d’Italia …. ma
purtroppo per noi non sarà così.
L’illuminato Assessore afferma in maniera del tutto superficiale e sbrigativa che la questione sollevata dallo scrivente è un falso problema.
A mente dello stesso Assessore: “la segnalazione si può fare anche prima dell’accesso e non solo entro le
48 ore successive , anche con una semplice mail e se viene fatta nei 20 giorni successivi la sanzione non
parte il contrassegno viene inserito nella banca dati del Comando”; peccato però che l’utente – nello
specifico in stato di disabilità – può non essere in grado di comunicare alcunché e ciò lo espone alla
ingiunzione di pagamento delle sanzioni notificate nelle quali – guardacaso – non è indicata la possibilità di agire in autotutela come invece “sbandierato” dall’Assessore nella propria risposta.
L’Assessore è addirittura contraddittorio allorquando afferma che “il contrassegno viene inserito nella banca dati del Comando e, a meno che non scada, autorizza il veicolo associato ad entrare in ZTL” e con tale conferma dimostra la propria totale inadeguatezza; se fosse cosi come affermato dall’Assessore e quindi fossero noti gli estremi dei contrassegno e le targhe delle vetture associate nei Comandi preposti , non si comprendono le predisposizioni e le notifiche dei verbali sanzionatori considerato che sarebbe sufficiente controllare ed incrociare i dati con le vetture che entrano in zona ZTL ed evitare di inviare diffide di pagamento ai malcapitati.
L’unica cosa certa in questa triste vicenda che vede l’Assessore arrabattarsi liquidando la questione come
una sciocchezza è che l’Amministrazione Comunale di Busto Arsizio procede alla notifica di contravvenzioni illegittime ben conoscendo la loro illegittimità, tentando così di ottenere illeciti pagamenti di somme di denaro a danno di persone in stato di fragilità che, qualora non fossero nelle condizioni di potersi difendere per tempo entro i termini imposti dal Comune, verrebbero aggredite da ingiunzioni di pagamento e da azioni di recupero del credito.
L’Amministrazione Comunale di Busto Arsizio, come affermato dallo stesso Assessore, ha piena
conoscenza ed immediato controllo dei contrassegni rilasciati e quindi, deve e dovrebbe evitare di elevare illegittime contravvenzioni ad utenti della strada.
Altrimenti vi è il sospetto che vi sia in essere il tentativo a danno di soggetti fragili di tentare di “fare cassa” alle loro spalle e di ciò l’Assessore – lautamente pagato dai danari dei cittadini – deve e dovrà rispondere nelle sedi opportune!

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