L’AVVOCATO DEL DIAVOLO: “Milan rinunciatario, Juve vittoria meritata, ma Benatia era rosso”

L'avvocato del Diavolo

Lelio Cerizza 

Premetto che è giusto così. La Vecchia Signora ha un organico superiore al nostro, di certo non l’ho scoperto io e ieri sera per quello che si è visto in campo ha meritato dal punto di vista del gioco espresso. Due tiri degni di nota e due gol. Dal punto di vista formale la Juve non ha rubato nulla, in 11. Fanno pensare alcune scelte rinunciatarie del Milan che è sceso in campo ancora una volta per limitare i danni e non cercare una partita.

Bene Bakayoko, male Cahlanoglu

Dopo averlo criticato per gran parte delle sue comparse, Bakayoko stacca nettamente gli altri per la buona prestazione. Male, malissimo “ilTurco10”. Non è il suo ruolo quello di esterno. Mai incisivo. San Siro si interroga sulla sua sostituzione, ma nelle gerarchie di Gattuso esce prima Castillejo e poi lui. Cambio sbagliato. Sotto 0-1 avrei personalmente cambiato Cahlanoglu con Cutrone e messo Castillejo in fascia per imporre a Cancelo un po’ più di fase difensiva, dove non eccelle. Provare a giocarsela senza essere rinunciatari era l’atteggiamento migliore per convincere il pubblico della bontà del proprio lavoro.

Donnarumma basta

Capitolo portiere e gol subiti: ora sono veramente arrivato al limite della sopportazione perché, se non ve ne foste accorti, in ogni gol che subiamo c’è il suo zampino. “Paperumma”. Sul primo gol: finta due volte di uscire per poi tornare sui suoi passi e fa perdere due volte il tempo dell’intervento a Fiorello Rodríguez che si fa sovrastare da Mandzukic. Il portiere è colui che dovrebbe trasmettere certezze alla squadra, sicurezza e tranquillità. Se decidi di uscire esci, se no, stai in porta (come sempre). Anche Sebastiano Rossi aveva problemi sulle uscire alte, ma col tempo ha imparato a rischiare e poi sfruttava i suoi 2.08. Questo è sempre fermo sulla linea di porta, titubante se prendere un cross lento in area piccola. A me avevo sempre insegnato che in area piccola deve comandare il portiere. Non è terra di conquista per nessuno. Gattuso non cerca alibi nell’arbitraggio per la sconfitta mentre dovrebbe cercarli nell’atteggiamento dei suoi. Due tiri in porta è veramente troppo poco per impensierire questa Juve che comunque è particolarmente tutelata. Nell’episodio del rigore per il Milan, Mazzoleni fischia il classico fallo di confusione pro Juve. Arbitro guardi che sarebbe rigore e secondo giallo a Benatia. Richiamato dal Var va a vederlo, fischia rigore ma il cartellino per Benatia lo dimentica nel taschino. Così invece non fa quando Higuain nel secondo tempo subisce fallo da Benatia, che non dovrebbe essere in campo, viene punito ed ammonito e poi frustrato si lascia scappare troppi “vaffa” a Mazzoleni che, offeso, lo espelle. Higuain da buon leader ha sempre protestato andando, a volte, anche sopra il consentito.

Higuain bianconero non sarebbe stato espulso

Non si può non notare come quando giocasse alla Juve, pur protestando nello stesso modo venisse solo ammonito. Oggi è sotto gli occhi di tutti come invece sia al Napoli che al Milan appena esagera viene espulso. Il gesto di voler parlare ai microfoni dopo una partita in cui hai sbagliato un rigore, sei stato espulso e comunque ci metti la faccia chiedendo scusa ai tifosi, alla società, ai compagni è da leader ma soprattutto da uomo vero. Perché alla Juve certe cose non succedono ed invece al Milan accade che un uomo esca per ammettere il proprio torto e scusarsi, “perché noi siamo d’esempio per tutti i bambini che giocano a calcio ed io stasera non ho dato il buon esempio” CIT.: Gonzalo Gerardo Higuain.

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