Le altre Giöbie di Busto, al rogo guerre e sacco azzurro. A Borsano è polemica

BUSTO ARSIZIO – Guerre e violenza sulle donne, transizione ecologica ma anche il sacco azzurro di Agesp: oltre alla Giöbia padana c’è molto di più da mettere al rogo. In attesa dei falò, che si accenderanno quando si farà buio (unica eccezione, il fantoccio dell’Istituto La Provvidenza), la mattina dell’ultimo giovedì di gennaio a Busto Arsizio è dedicata al disvelarsi delle Giöbie, sempre un inno alla creatività e all’ironia.

I fantocci in piazza

In piazza Santa Maria sono esposte quelle che verranno date alle fiamme nel falò della Città, in programma nel parcheggio Agesp di via Einaudi. La più apprezzata è la Giöbia della Famiglia Sinaghina, che manderà al rogo un mondo tenuto in mano da un’inquietante “Morte” circondata da rami di alberi con le armi ai suoi piedi e con una colomba della pace che verrà tolta prima di incendiare il tutto. Poi c’è la Giöbia della Famiglia Bustocca (realizzata da ospiti e volontari della comunità “Marco Riva”), che denuncia “ma gh’è cambia’ ul mondu” (com’è cambiato il mondo) con i “poveri lavoratori” che «vanno a lavorare in SUV» e le piste ciclabili «colorate come un tappeto rosso» per i “signori”. Sulla stessa linea il Magistero dei Bruscitti, che se la prende con «sta nöa moda daa “Transizione ecologica”», tra automobili e pale eoliche, che ai confratelli fa girare altre…”pale”. In piazza anche le migliori Giöbie delle scuole, tra cui quella dedicata al tema della violenza sulle donne, con i bambini in visita per le foto di rito con il sindaco Emanuele Antonelli e la vicesindaco Manuela Maffioli.

A Borsano e Sacconago

La Giöbia di Sacconago

A Sacconago la Giöbia è avvolta dentro un sacco azzurro dei rifiuti, altrimenti detto “sacu bleu”, nuovo cruccio per la rivoluzione della raccolta puntuale Agesp, che ha preso il posto del “sacu viöa”, e immortalata in mezzo ai bidoni dei rifiuti. «Solo la Giöbia non cambia mai» la sentenza dei “sinaghiti”. A Borsano infine è polemica contro le indicazioni del Comune di bruciare esclusivamente legno vergine e non trattato e di non bruciare materiali che potrebbero essere rifiuto, come bancali o mobili: così al Campone di via Magenta il tradizionale falò organizzato dal Club Folclore e Sport manderà alle fiamme solo una Giöbia “regolare”, che «brucerà in pochi secondi», e non quella tradizionale, che è «vietata dalle istituzioni».

busto arsizio falò giöbia – MALPENSA24