Le imprenditrici di Confindustria Alto Milanese lanciano la loro “sfida di genere”

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LEGNANO – Esistono ancora lavori e percorsi di studio esclusivamente maschili? Che cosa significa oggi introdurre una donna in un reparto tipicamente maschile? Per capire come superare gli stereotipi e vincere le resistenze, il Gruppo imprenditoria femminile di Confindustria Alto Milanese organizza giovedì 18 aprile alle ore 18.00 nella sede associativa (via XX Settembre 30 a Legnano) “Sfida di genere. Donne in ruoli non tradizionali” con approfondimenti di esperti e testimonianze di imprenditrici e lavoratrici.

Docenti e operaie fra le relatrici

Interverranno Elisa Albano, ingegnere elettronico e docente di Telecomunicazioni dell’Isis Bernocchi di Legnano, che alla luce dei dati attuali fornirà una visione sull’approccio agli studi tecnici e scientifici delle ragazze, e Debora Nozza, computer scientist e assistant professor all’Università Bocconi di Milano. Nozza, che ha ottenuto il più grande finanziamento europeo (un milione e mezzo di euro) per una ricerca sull’uso dell’intelligenza artificiale per individuare i commenti di cyberbullismo sui social, porterà la sua testimonianza come studentessa e ricercatrice nel campo dell’informatica.

Alessandra Sitton della Cbs Compositi di Magnago racconterà come l’azienda negli ultimi 15 anni sia riuscita ad arrivare ad avere un’importante presenza femminile in reparti esclusivamente maschili. Snezana Stojanovic dell’azienda Colombo di Rescaldina porterà l’esperienza di donna che ricopre un ruolo svolto in precedenza solo da uomini. A chiudere la video intervista a Michela Ferrarese, operaia metalmeccanica specializzata in saldatura, realizzata dall’Istituto italiano della saldatura in occasione della giornata dedicata alle donne saldatrici. Le conclusioni saranno tratte da Silvia Testi, psicologa, che farà una sintesi degli interventi e dei racconti raccolti.

Solari: «Servono tecnici donne»

«Si parla molte volte di disparità di genere sul mondo del lavoro – osserva Stefania Solari, in rappresentanza del Gruppo imprenditoria femminile di Confindustria Alto Milanese – con riferimento alle diverse retribuzioni e alla scarsità di donne manager o comunque in posizioni di comando. Non tutte le donne però sono manager, hanno studiato per esserlo o vogliono esserlo. E così, mentre le aziende cercano disperatamente lavoratori tecnici, abbiamo un potenziale sprecato di donne che non accedono a lavori considerati maschili. Per cambiare questo paradigma occorre però partire dall’istruzione.

«Questo evento – conclude Solari – vuole essere un punto di partenza e stiamo già pensando di lanciare un progetto concreto. Pensiamo di raccogliere l’adesione di aziende pilota che cercano tecnici e aiutare a formare e preparare risorse femminili selezionate».

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