Caro-mensa a Busto, a Sant’Anna 80 in sciopero. Fiore: «Stangata sulle famiglie»

BUSTO ARSIZIO – Sono stati 80, su 114, i bambini che hanno rinunciato al pranzo in mensa alla scuola primaria di via Comerio a Sant’Anna. È il primo atto dello “sciopero della mensa” proclamato dal comitato genitori per protestare contro i rincari del buono pasto che scatteranno dall’anno scolastico 2024-2025, quando il servizio costerà 6,30 euro al giorno contro i 5,80 attuali e verrà meno lo sconto del 50% per il secondo figlio iscritto in mensa. Intanto si muove anche l’opposizione, con una mozione presentata da Emanuele Fiore del gruppo misto.

Lo sciopero a Sant’Anna

La disdetta del pasto ha funzionato. Ha aderito più dei due terzi dei bambini iscritti alla scuola elementare di Sant’Anna, segno tangibile che i genitori sono in rivolta contro gli aumenti. Lo sciopero consiste nell’operare la disdetta del pasto in mensa, il che obbliga i genitori ad andare a prendere i bambini a mezzogiorno per portarli a casa a mangiare e poi riportarli a scuola alla ripresa pomeridiana delle lezioni, alle due. Tra i genitori di via Comerio non c’è nessuna intenzione di fermarsi: lo sciopero continuerà perché non vuole essere solo un gesto dimostrativo, ma l’obiettivo è ottenere quantomeno il permesso di poter portare il pranzo da casa, ma anche sollevare il problema della qualità del servizio. «Il sindaco venga a sentire le nostre ragioni» l’invito rivolto dai rappresentanti del comitato genitori al primo cittadino Emanuele Antonelli.

I conti dei rincari

Emanuele Fiore

Intanto il consigliere comunale del gruppo misto Emanuele Fiore ha fatto i conti sul caro-mensa che entrerà in vigore da settembre 2024. Il costo del buono pasto passerà da 1,50 euro a 1,80 per chi ha un Isee inferiore ai 6000 euro e da 5,80 euro a 6,30 per le altre famiglie, mentre le riduzioni, che erano al 50% per il secondo figlio e la gratuità dal terzo in poi, diventano il 50% per il terzo figlio e il 75% dal quarto in poi. «La spesa – spiega Fiore – con due figli passa da euro 8,70 a euro 12,60 con un incremento del 45%, con tre figli passa da euro 8,70 a euro 15,75 con un incremento dell’81%, con quattro figli passa da euro 8,70 a euro 17,30 con raddoppio della spesa».

La mozione

«Indegno fare cassa sui bambini» tuona Fiore. Un problema soprattutto per chi ha scelto per i propri figli il tempo pieno (40 ore) che prevede l’obbligo di usufruire del servizio mensa. Il consigliere del gruppo misto lo scrive in una mozione in cui chiede all’amministrazione di «motivare l’aumento di 0,50 cent in considerazione del fatto che non è imputabile alla concessionaria Euroristorazione», ma anche di «rivedere le riduzioni per non penalizzare, anzi agevolare, le famiglie numerose e consentire, a chi non ha possibilità economiche, di non fruire del servizio mensa».

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