Legnano, ex consigliere M5S denuncia: minacciato da mesi

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LEGNANO – Torna a farsi pesantissimo il clima politico nella città del Carroccio. Oggi, giovedì 6 giugno, poco prima che il sindaco Fratus ritirasse le dimissioni in seguito al pronunciamento del Tar sul ricorso delle opposizioni, l’ex consigliere comunale Andrea Grattarola (nella foto con Luigi Di Maio) ha dichiarato pubblicamente di subire da mesi minacce e intimidazioni e di aver perso anche il lavoro: tutto, secondo lo stesso esponente dei Cinque Stelle, a causa delle sue denunce su «quello che non andava» in Comune. Grattarola, come gli altri consiglieri di opposizione si è dimesso lo scorso marzo, contribuendo ad aprire la crisi politica a Palazzo Malinverni; ha quindi partecipato alla fondazione del comitato Legalità a Legnano che raccoglie le forze di opposizione alla maggioranza di centrodestra e di cui è consulente nella comunicazione. Esperto di marketing digitale, il giovane grillino ha affidato al web anche la sua denuncia su quanto gli è accaduto negli ultimi mesi.

Grattarola: «Vogliono farmela pagare. Ora basta»

«Prima lo specchietto dell’auto rotto, poi le minacce sul posto di lavoro, poi i tentati accessi su Facebook, poi perdo il lavoro, poi le violazioni e gli abusi (che qualcuno pagherà molto care). Da due mesi a questa parte non riesco più ad essere sereno e voglio che tutti voi lo sappiate». Questo lo sfogo apparso nel pomeriggio sulla sua pagina personale del social network. La spiegazione di tutto è indicata dallo stesso ex consigliere grillino: «Vogliono farmela pagare. Solo per aver fatto il mio lavoro di consigliere, per aver segnalato ed esposto in procura quello che non andava ora qualcuno sta cercando di farmela pagare, ed in parte c’è anche riuscito».  L’esposto citato riguardava il dossier anonimo sull’AMGA, portato in Procura anche dal sindaco Fratus e da cui è partita l’inchiesta che ha portato agli arresti dello stesso sindaco, del suo vice Cozzi e dell’assessore ed ex presidente di AMGA Lazzarini.

«Ne parlerò col pm Calcaterra, voglio vivere tranquillo»

Raggiunto al telefono da Malpensa24, Andrea Grattarola non ha voglia di aggiungere molto a quanto scritto su Facebook. «Quando ti succedono queste cose – ci dice – la prima volta non ci fai neanche caso. Poi ne succedono altre a ruota, la seconda, la terza, la quarta… e allora capisci che c’è qualcosa che non va. Non so se sono collegate fra loro o se possono esserlo, e non mi interessa saperlo. Non mi risulta di essere un ministro e neanche il Presidente della Repubblica: voglio proseguire la mia vita in modo tranquillo e sereno, senza guardarmi intorno a ogni passo». Poi rivela: «Ho chiesto un appuntamento con il sostituto procuratore di Busto Arsizio Nadia Calcaterra [titolare dell’inchiesta Piazza Pulita che ha mandato agli arresti mezza giunta comunale, nda] per confrontarmi su questa strana serie di coincidenze. Ho fatto il mio lavoro e magicamente succedono delle cose. Che cosa ho fatto per meritare tutte queste rotture? Non ho nessuna denuncia a mio carico, non mi odia nessuno, non ho nemici e non ne ho mai avuti. Mi sento oggetto di troppe attenzioni, succedono stranezze che in 28 anni non mi erano mai capitate e che mi hanno esasperato».

La vicenda personale di Grattarola riporta alla mente quanto accaduto alla fine di marzo ad un’altra consigliera dimissionaria, stavolta di maggioranza, l’ex leghista Federica Farina, che trovò il suo cane morto nel giardino di casa. Subito il Pd avanzò il sospetto di una vendetta, avvalorato dalla successiva autopsia che ha confermato la morte violenta dell’animale.

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