Legnano, le opposizioni denunciano il sindaco Fratus per falso ideologico

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LEGNANO – Continua ad alzarsi il tono dello scontro politico in atto a Legnano sulla legittimità della giunta comunale e del consiglio “superstite”, dopo le dimissioni presentate in due momenti diversi da 13 dei 24 componenti l’assemblea cittadina. Questa sera, mercoledì 10 aprile, l’ex presidente del consiglio comunale Antonio Guarnieri (appena espulso dalla Lega) ha presentato ai carabinieri di Busto Garolfo formale denuncia nei confronti del sindaco, Gianbattista Fratus, per il reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 del codice penale). Si può dire una brutta sorpresa per il primo cittadino, proprio nel giorno del suo compleanno. Nella denuncia si chiede anche il sequestro del corpo del reato, ovvero la nota del 28 marzo con cui il sindaco informava il difensore civico regionale, Carlo Lio, della situazione di paralisi venutasi a creare in consiglio in seguito alla mancanza della metà più uno dei suoi componenti.

L’accusa: nascosta la realtà al difensore civico regionale

La questione legale, destinata a gettare ulteriore benzina sul fuoco di una crisi già assai accesa e ingarbugliata, ruota proprio intorno al contenuto della lettera inviata da Fratus a Lio all’indomani del primo consiglio “saltato” per mancanza del numero legale. In sostanza, il sindaco, si legge nella denuncia, avrebbe “tenuto all’oscuro il difensore civico regionale delle dimissioni dei 12 consiglieri”, i 10 di opposizione più 2 della maggioranza che hanno rimesso l’incarico dopo le dimissioni presentate da un altro consigliere. Sempre il sindaco avrebbe “invocato i poteri sostitutivi (del difensore civico) con la motivazione dell’inerzia del consiglio nella seduta del 27 marzo dovuta alla semplice ‘assenza’ dei 12 consiglieri e alla presenza solamente degli altri 12”, cioè gli 11 rimasti in carica più lo stesso Fratus.

“Lio indotto in errore da Fratus”

Il difensore avrebbe quindi accolto l’istanza del primo cittadino, avviando la procedura per la nomina di un commissario ad acta incaricato di surrogare il primo dei consiglieri che si sono dimessi. Il tutto in buona fede, ma vittima di “un’omissione di informazione” dal momento che, scrivono sempre gli autori della denuncia, diversamente da quanto comunicato a Lio dal sindaco Fratus “i dodici consiglieri mancanti non erano assenti, ma in realtà non erano più consiglieri”, dal momento che avevano già presentato le loro dimissioni “il giorno prima della sua richiesta”. Fratus avrebbe dunque “indotto in errore” il difensore civico regionale “al fine di ottenere l’avvio di un procedimento amministrativo altrimenti inammissibile”.

La denuncia ha ottenuto il sostegno di molti dei consiglieri dimissionari, oltre che degli ex  assessori Franco Colombo Laura Venturini. Con il passaggio nelle aule di giustizia, i tempi per la soluzione del pasticcio istituzionale che da due settimane paralizza Legnano sono destinati inevitabilmente ad allungarsi. E il clima politico a farsi incandescente.

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