Legnano, via (con un mese di ritardo) agli abbattimenti degli alberi al Parco Castello

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LEGNANO – Prenderanno il via domani, giovedì 22 giugno, gli interventi di riqualificazione arborea del Parco Castello di Legnano, preannunciati nell’aprile scorso e inizialmente previsti a maggio. Un centinaio di alberi del parco, per lo più abeti e pini bianchi, presentano uno stato di completo disseccamento e dovranno pertanto essere rimossi; è prevista una compensazione, che sarà effettuata nel prossimo autunno, periodo favorevole per la messa a dimora, con nuovi esemplari dell’altezza di circa 4 metri e circonferenza di 18-20 cm.

Come indicato dalle transenne e dai cartelli già posizionati (nella foto in alto), domani i giardinieri si concentreranno sugli abeti nell’area sulla destra dopo il cancello d’ingresso dal sottopasso; i lavori proseguiranno sul lato strada, per spostarsi successivamente verso l’interno.

Area verde sempre aperta e fruibile

Per tutto il periodo di attività dei giardinieri il parco non chiuderà al pubblico ma continuerà ad essere fruibile in tutta sicurezza: le zone adibite a cantiere saranno transennate e rese riconoscibili dai cartelli. Oltre agli abbattimenti, la squadra di Amga e del Comune provvederà alla manutenzione di quegli alberi che presentano le chiome parzialmente disseccate e che risultano diffusamente presenti nel bosco di conifere e di latifoglie nella zona sud-ovest del parco. Per arrecare il minor disturbo possibile alla fauna, durante le operazioni di taglio e pulizia sarà posta grande attenzione per ridurre le emissioni acustiche e le vibrazioni.

La rimozione delle piante morte e la messa a dimora di quelle nuove (delle specie rovere, farnia, ontano nero, carpino bianco, frassino maggiore e tiglio ma anche piante da frutto quali meli e ciliegi selvatici), contribuiranno non solo a riqualificare e risanare il grande polmone verde legnanese, ma produrranno anche un vantaggio a livello ambientale, in termini di fissazione della Co2, di produzione di ossigeno e di captazione delle polveri sottili: i cento nuovi alberi avranno, infatti, il potere di assimilare 10 tonnellate annue di anidride carbonica e di captare ogni anno ben una tonnellata di polveri sottili. Per le zone di nuova piantagione, il progetto prevede di realizzare un impianto d’irrigazione autonomo rispetto alla rete idrica comunale, che utilizzerà acqua non potabile di prima falda, con l’intento di rendere il parco autosufficiente sotto il profilo idrico. 

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