Lo studio della Liuc di Castellanza sulle imprese famigliari: «Resistono alla crisi»

CASTELLANZA – Le imprese famigliari riescono a resistere con ottimismo e apertura verso i giovani anche nel bel mezzo della crisi economica dovuta alla pandemia. A rivelarlo è uno studio di Fabula, il Family Business Lab della Liuc di Castellanza, che mette in evidenza una migliore tenuta e capacità di reazione delle aziende di famiglia nella difficile fase economica che stiamo vivendo.

Il survey

A dicembre 2020, Fabula ha lanciato un survey a cui hanno partecipato 182 imprese italiane, per l’86% “imprese familiari”, ovvero realtà la cui maggioranza del capitale è detenuta da una famiglia. Hanno risposto piccole e medie imprese con un fatturato inferiore ai 50 milioni, appartenenti a svariati settori, fra cui quello metalmeccanico (14%), alimentari/bevande (12%), tessile/abbigliamento (8%), plastica e gomma (8%).

Criticità e vision

Sono stati investigati i seguenti temi: le criticità riscontrate e attese a causa della pandemia, le reazioni realizzate e pianificate, con attenzione a svariati aspetti (competitivi, produttivi, finanziari, organizzativi e di governance). Speciale attenzione è stata anche data ai risultati conseguiti e previsti, con attenzione vendite e redditi e alle prospettive future, in termini di minacce e opportunità per la propria azienda.

Stabilità e forza

Le imprese familiari si sono rivelate più solide e stabili rispetto alle imprese non familiari. Infatti, pur avendo riscontrato per oltre il 60% dei casi un calo della domanda con riflesso sui fatturati e sui redditi 2020 (ancora oltre il 60% delle aziende familiari dichiara un calo del fatturato 2020 e, oltre il 40%, un calo del reddito), è possibile mettere in luce alcuni aspetti positivi che denotano segnali di ottimismo per il futuro.

I risultati

Queste aziende infatti hanno lamentato problemi di liquidità inferiori (35% delle aziende rispondenti rispetto al 56% delle non familiari nel 2020; 25% versus 60% nelle previsioni 2021) e meno frequentemente hanno messo in atto azioni di modifica della clientela (45% vs 65% nel 2020; 49% versus 76% nel 2021) e del prodotto (46% versus 56% nel 2020; 50% versus 76% nelle previsioni 2021). Inoltre hanno reagito prontamente mettendo in atto pratiche di smartworking, per oltre il 70% dei casi nel 2020, anche se la percentuale è prevista in riduzione nel 2021 (circa il 57%).

Lo studio ha anche sottolineato come le imprese famigliari abbiano coinvolto maggiormente le nuove generazioni, per oltre i 50% dei rispondenti nel 2020 e contano di farlo in misura ancora maggiore nel 2021 (59% circa). Quanto al futuro, ci si attende un aumento del fatturato estero nel 2021 per oltre il 60% dei rispondenti e in misura maggiore rispetto alle aziende non familiari (53%); per oltre l’80% dei casi si attende una ripresa del fatturato nel 2021 e per quasi il 70% una ripresa del reddito ante imposte nel 2021(le percentuali sono analoghe per le imprese familiari e non familiari).

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