Lonate, resa dei conti nel centrosinistra. Brognara: «A casa mezza giunta»

LONATE POZZOLO – «A Lonate Pozzolo se qualche assessore venisse mandato a casa sarebbe un bene per l’amministrazione comunale e per il paese». A parlare è Donato Brognara, volto noto alla politica cittadina. È stato vicesindaco a fine degli anni Novanta e inizio Duemila, quando il centrosinistra di Giovanni Canziani guidava il paese. Dal 2009 non siede più in consiglio comunale e nel 2018, quando Nadia Rosa si è staccata dal Pd per costruire un percorso più civico, ci sono stati i primi allontanamenti dal gruppo. Oggi, è proprio contro alcuni esponenti della sua giunta che punta il dito. Non si fanno i nomi, ma si fanno le cariche. E i riferimenti sono chiari.

«Una totale assenza»

«Oggi, come tanti, sono un comune cittadino che osserva e si interessa di ciò che accade nel proprio territorio. Niente di più, niente di meno», dice Brognara. «Parlando con Comuni cittadini ho avvertito lo sconforto – che condivido – nei confronti di una parte dell’amministrazione comunale. Soprattutto, verso assessori praticamente assenti nel rapporto con le persone». Chi? «Tolto il sindaco e gli assessori ai Servizi Sociali (Melissa Derisi, ndr) e al Bilancio (Angelo Ferrario, ndr), il resto politicamente e mediaticamente non esiste». Quel resto vien da sé, la parte restante della squadra di Rosa. Sono Luca Perencin (Lavori Pubblici), Giancarlo Simontacchi (Istruzione) e Paolo Risi (Urbanistica). «Quando si sta in un’amministrazione comunale è necessario (io lo considero un obbligo) essere in costante contatto con i cittadini», sottolinea. «Sentire le cose che non vanno, raccogliere le critiche (anche quelle pesanti) e farne tesoro». Ma, secondo Brognara, «invece si assiste a una totale assenza». Fino all’affondo: «Si aggiunge (a mio modesto avviso e per le voci raccolte) il pessimo rapporto con l’apparato burocratico (il personale). E questo non giova una buona amministrazione. Così gli obbiettivi e le cose non si risolvono: bisogna cambiare».

La posizione di Perencin

Dopo quattro anni di silenziosa tregua, la resa dei conti nel centrosinistra lonatese è iniziata. La lista civica di centrosinistra al governo della città sembra proprio non convincere la vecchia guardia. E immediata arriva la la replica di chi è stato chiamato in causa. Così Perencin: «Mi piacerebbe sapere con quali “comuni cittadini” hai parlato, più che altro per capire se si fossero già rivolti all’amministrazione per esporre i loro problemi, suggerimenti o critiche». E prosegue: «Da inizio mandato ho ricevuto personalmente almeno un centinaio di persone con varie istanze. E tutte sono state ascoltate». Già, perché «cerco di essere presente il più possibile in municipio, sul luogo dei cantieri o dove ci sono problemi. E di continuo raccolgo e segnalo agli uffici eventuali problemi, se non quando intervengo direttamente». E ancora: «Il mio numero è pubblico, così come la mia mail. Non ho mai negato un appuntamento a nessuno. E aggiungiamo anche quelli che incontro per strada e mi segnalano “al volo” qualcosa». Insomma: «Vorrei capire dove sta la mia assenza». Continua così: «Politicamente ho scelto di non rispondere a certe persone che nulla hanno a che fare con la politica, intesa come condivisione o contrapposizione di idee. E che hanno il solo scopo di gettare fango sulle istituzioni (tutte, indipendentemente dal colore) perché un’istituzione debole e malvista fa comodo a molti, anche solo come giustificazione ai propri comportamenti, oltretutto usando argomenti falsi, o distorti, mostrando così di non avere nemmeno idea di come funzioni la macchina amministrativa». Persone che «sono state invitate più volte, anche pubblicamente, a presentare i loro “problemi” nelle sedi istituzionali. E non si sono mai presentate».

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