Così fallisce la Città di Malpensa

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E’ fallita l’unione dei Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno, che hanno cercato di condividere parte dei costi e dei benefici in relazione alla presenza di Malpensa. Il tentativo era chiaro: gestire assieme una partita che, grazie alla massiccia mobilità attorno allo scalo, comportava e comporta un impegno finalizzato a regolare il traffico da e per l’aeroporto, oltre che a fare cassa con le multe comminate a iosa. E’ scontato che le piste della brughiera generino un indotto importante per i paesi che stanno attorno. Disagi, è vero, ma anche vantaggi economici. Le due amministrazioni unirono gli sforzi anche nell’ottica di profitti indiretti e comunque cospicui, fino al punto da formare un solo comando di polizia locale, che si occupasse soprattutto delle aree di Malpensa di competenza dei due Comuni. I quali, come noto, si dividono anche la stazione del Malpensa Express, collocata sulla strada che li collega, senza più una vera soluzione di continuità urbanistica. Insomma, due paesi in uno. Finché qualcosa non ha più funzionato.

E qualunque cosa fosse, dimostra come il superare la mentalità del campanile sia ancora, nell’anno di grazia 2022, un problema enorme. Un problema culturale, supponiamo, che non riguarda soltanto Lonate e Ferno (per inciso, divorziano anche per quanto concerne la Protezione civile), ma la gran parte dei paesi e delle città. Così che le sinergie, le vere collaborazioni tra amministrazioni civiche, rimangano ancora nel libro dei sogni della pubblica amministrazione. Questo, nonostante le esortazioni del governo centrale a mettere assieme gli sforzi per evitare sprechi, raggiungere obiettivi comuni, ricomporre una geografia amministrativa meno frazionata, finalmente efficiente e funzionale.

Parole al vento: si sa come vanno certe faccende. E la lite tra Lonate e Ferno, benché l’unione sia sostenuta da interessi reciproci, lo dimostra. E conferma un altro aspetto della vicenda: l’idealizzata Città di Malpensa, l’insieme di località che convivono con l’aeroporto, rimane appunto un’idea. Una bellissima idea, più volte posta in campo, in qualche modo già abbozzata, perlomeno nelle intenzioni, dal vecchio Cuv, il consorzio volontario dei Comuni, ma mai concretizzata. E che mai si concretizzerà. Volete una conferma? Restiamo alla polizia locale. Alla Cargo city agiscono i vigili di Lonate, davanti al Terminal 1 quelli di Ferno, sulle rampe di accesso quelli di Vizzola Ticino; al Terminal 2 operano invece gli agenti di Somma Lombardo, che hanno giurisdizione anche a Case Nuove (Volandia). Ciascuno per conto proprio, senza un coordinamento, senza una vera unità di intenti, privi di una regia che impedisca sovrapposizioni e difformità nell’azione di prevenzione e repressione, spesso in conflitto tra loro. E allora, nessuna sorpresa se Lonate e Ferno non sono stati capaci di collegialità, di anticipare, per quanto possibile e fatte le debite proporzioni, la Città di Malpensa.

Intanto, chi arriva in brughiera dal Giappone o dagli Stati Uniti pensa di trovarsi a Milano. Invece, il primo cartello toponomastico che vede uscendo dal terminal 1 è quello di Ferno. Che si intesta in questo modo la titolarità di un pezzo di scalo, ma finisce per disperdere molte delle opportunità che ciò comporta, per l’incapacità o la cattiva volontà della sua amministrazione, di quella lonatese soprattutto e delle altre che dovrebbero stringere alleanze e fare squadra. Che tristezza.

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