«La polizia è mafia»: insulti social alle forze dell’ordine. Denunciato lonatese

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LONATE POZZOLO – Nei giorni scorsi la polizia locale, dopo che alcuni cittadini avevano segnalato insulti e frasi offensive rivolte alle forze dell’ordine e alla polizia locale tramite alcuni post pubblicati sui social, ha proceduto alle necessarie verifiche su quanto segnalato.

La polizia è la peggior mafia

L’attenzione si è focalizzata su alcuni dibattiti che hanno avuto luogo sulle pagine Facebook locali, riscontrando post diffamatori e lesivi dell’immagine dei corpi di polizia. Le verifiche hanno permesso di accertare che un utente Facebook, un lonatese di 43 anni, in alcuni post, non avrebbe esitato a definire la polizia di Stato “La peggior mafia”, commentando un articolo postato sulla Strage del Pilastro – in cui furono barbaramente assassinati, il 4 gennaio 1991, tre carabinieri dai componenti della famigerata banda criminale cosiddetta della “Uno bianca”.

Denunciato lonatese di 43 anni

Dopo accurate indagini, l’uomo, che utilizzava sul suo profilo uno pseudonimo, è stato individuato ed identificato e denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di diffamazione aggravata che prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni.   Aggravata in quanto la condotta diffamatoria sui social veicola le opinioni in modo rapido e capillare.

Guerra ai leoni da tastiera

«I leoni da tastiera – commenta il comandante della polizia locale dell’Unione Emanuele Mattei – rappresentano la società di oggi sempre più propensa a manifestare astio e malignità invece che di criticare in maniera costruttiva. Si dispensano solo offese gratuite che in poco tempo raggiungono migliaia di persone, causando danni enormi all’immagine delle istituzioni».

Da più di un anno la polizia locale dell’Unione è presente sui social, sia su Facebook che su Instagram. «Siamo una delle poche realtà della provincia di Varese che ogni giorno mette al servizio dei cittadini notizie, informazioni sulle attività del corpo di polizia locale e che interagisce costantemente con qualsiasi utente che naviga in rete per rispondere alle numerose richieste e segnalazioni che ci arrivano e che sono sempre in aumento, segnale di una riconquistata fiducia da parte dei cittadini del lavoro e dell’impegno della polizia locale. Ad oggi sono 1.391 i follower su Facebook e 252 su Instagram», ha concluso Mattei.

Nessuno sconto: denunciare e perseguire sempre

Per il presidente dell’Unione dei Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno Nadia Rosa : «Le offese e le diffamazioni sui social sono diventate una piaga del nostro tempo. Molte persone, dietro lo schermo di un Pc o di uno smartphone, o di un nome falso, ritengono di poter dire qualunque cosa, offensiva o falsa che sia. È necessario denunciare e perseguire chi si macchia di questi reati, nonché chi, ugualmente responsabile, permette tali comportamenti sulle pagine e sui gruppi di cui sono amministratori». L’Assessore alla Polizia Locale dell’Unione Filippo Gesualdi stigmatizza l’uso dei social quando sono uno strumento per diffondere offese gratuite: «Tanto più se tali offese sono rivolte ad organi dello Stato che sono al servizio dei cittadini, a volte anche mettendo a repentaglio la loro incolumità o peggio ancora quando perdono la vita nello svolgimento del loro servizio.  Bene ha fatto la polizia locale ad intervenire in seguito alle segnalazioni di diversi cittadini che lamentavano le riprovevoli parole ingiuriose espresse sui social».

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