Comunità Lgbt, a Lonate la mozione per la tutela dei diritti. UeL: «Una priorità»

lonate lgbt mozione uel

LONATE POZZOLO – «La tutela dei diritti è una priorità». Parte da qui Uniti e Liberi. Il primo gruppo d’opposizione a Lonate Pozzolo ha presentato una mozione con l’obiettivo di aderire alla carta d’intenti della rete nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, ovvero Ready.

Gli obiettivi

L’adesione a questa carta d’intenti «permette di avere nuovi strumenti per perseguire l’uguaglianza effettiva di tutti i cittadini e l’inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini appartenenti alla comunità Lgbt», riporta la squadra guidata da Nadia Rosa. «Contrastando le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere». Alla base, il fatto che «la tutela dei diritti è una priorità. Lo stabilisce la Costituzione Italiana con l’articolo 3 e lo ribadisce la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea all’articolo 21».

Un sostegno alle comunità Lgbt

Nel corso degli anni, dice UeL, amministrazioni locali e regionali «hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini appartenenti alla comunità Lgbt». Ricordando che «in Italia, spesso i cittadini vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa per il loro orientamento sessuale o di genere a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi». Come dimostrano «gli episodi di violenza a causa delle diversità sempre più in aumento».

La rete Ready e la carta d’intenti

Nel 2006 è stata istituita la Rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), con lo scopo di «promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere». E la carta d’intenti «è il documento che dichiara le finalità, gli obiettivi e le azioni». Come «individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender». Oppure «contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le pubbliche amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone Lgbt». E ancora: «Supportare le Pa nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt».
Fra le richieste di chi aderisce alla rete, spiccano quella di «avviare un confronto con le associazioni Lgbt, sviluppare azioni positive, comunicare le esperienze realizzate, supportare la circolazione delle informazioni». Il tutto, sottolineando che «l’adesione alla Carta della rete non comporta oneri a carico del bilancio comunale».

lonate lgbt mozione uel – MALPENSA24