Stupro a Lonate, Uel attacca il sindaco. E Bonini invoca le ronde

stazione ferno lonate

LONATE POZZOLO – «Non si propongono soluzioni, ma solo parole vuote, demagogiche e strumentali che parlano alla pancia delle persone ma non hanno conseguenze concrete». Così Uniti e Liberi – primo gruppo d’opposizione a Lonate Pozzolo – al sindaco Elena Carraro. Una replica alla proposta del primo cittadino di attuare un patto di sicurezza insieme a Ferno, dopo lo stupro avvenutol a notte di venerdì 27 ottobre nella stazione a cavallo tra i due Comuni. nel frattempo, Tiziano Bonini, rappresentante de “I cittadini per i cittadini”, invoca «ronde diurne e notturne».

Uel attacca

«Purtroppo il sindaco non ha perso l’occasione di aprire bocca e così dimostrare la propria incompetenza nell’amministrazione del paese, anche sul tema della sicurezza», dice Uel provando a smontare la proposta di un accordo tra Lonate e Ferno. «Innanzitutto la sicurezza non è materia esclusiva comunale, ma le competenze sono rigidamente stabilite dalla legge. E quindi non è un patto tra Comuni quello che serve, ma una collaborazione concreta con le forze dell’ordine e con tutti gli enti coinvolti». Fino all’affondo: «È un fatto che Lonate non ha aderito al rinnovo del protocollo Sicurezza tra Comuni, Regione Lombardia e prefettura stipulato per la sicurezza nelle aree delle stazioni». Ricordando che «a settembre 2022 con il sindaco Nadia Rosa era stato sottoscritto, perché le forze in campo potessero collaborare e lavorare insieme per portare più tranquillità a chi frequenta le stazioni ferroviarie, spesso terra di nessuno». Lo scorso giugno è stato rinnovato il documento: «Ma, da quanto si apprende dalla stampa, i sottoscrittori sono 13 e Lonate non compare. Mentre Ferno, sì». Quindi, l’attacco: «Pare che il sindaco non sia molto a conoscenza di quali siano le sue competenze, di quanto accade intorno a lei e sia capace solo di parlare per frasi fatte».

Le ronde

Lo scorso giovedì, 26 ottobre, a Lonate una donna era stata aggredita e derubata al bancomat. E proprio da una banca, Bonini lancia il suo messaggio attraverso una diretta social: «Mi tocca scortare mia moglie, visto che ultimamente è un pericolo», dice. Consigliando di «andarci almeno in due: ormai la sicurezza non c’è più e bisogna cercare di tutelarsi finché non agiremo facendo ronde diurne e notturne per salvaguardare i cittadini».

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