Lagorio (easyJet): «A rischio in Italia i 710mila lavoratori del comparto aereo»

lorenzo lagorio easyJet italia

MALPENSA – EasyJet continua a concentrarsi sulla massimizzazione della liquidità in caso di un lungo periodo di messa a terra e per garantire che le imprese siano pronte a reagire alla riduzione della domanda quando lo spazio aereo europeo inizierà a riaprire. A tal fine ha raggiunto un accordo con Airbus per il differimento netto di 24 consegne di aeromobili previste dagli esercizi finanziari 2020, 2021 e 2022. Nel frattempo Lorenzo Lagorio, country manager di easyJet Italia, avverte: «Le restrizioni di volo e l’inevitabile crollo della domanda stanno mettendo a rischio un comparto che in Italia rappresenta oltre 710mila posti di lavoro e contribuisce per 46 miliardi di euro all’economia italiana».

La consegna degli Airbus

Rispetto al piano di flotta precedentemente divulgato, easyJet posticipa le consegne di aeromobili in questo modo: 10 consegne nel 2020, 12 nel 2021, 2 nel 2022. Di conseguenza, nell’esercizio 2021 la compagnia aerea non prenderà consegne di aeromobili e manterrà l’opzione di rinviare altre 5 consegne nell’anno 2022. Entro i prossimi 16 mesi easyJet ha anche 24 contratti di leasing operativi dovuti per il rinnovo che offrono alla compagnia aerea ulteriore flessibilità, che potrebbe includere il differimento e la cancellazione. Come risultato di queste azioni, la flotta ha la flessibilità di essere sostanzialmente inferiore rispetto al piano precedente, pur mantenendo la flessibilità necessaria per rispondere alle oscillazioni della domanda futura. «Il nostro settore – dichiara Johan Lundgren, Ceo di easyJet – si trova ad affrontare sfide senza precedenti che richiedono un’azione senza precedenti. Come abbiamo costantemente affermato, restiamo completamente concentrati sul miglioramento della liquidità a breve termine e sulla riduzione delle spese in tutta l’azienda».

Salvaguardare i posti di lavoro

Dall’Italia parla invece Lagorio, auspicando che le istituzioni possano mettere in atto misure in grado non solo di mitigare l’impatto del coronavirus sul comparto, ma soprattutto predisporre le basi per la ripartenza di tutta l’industria che, oltre a rappresentare il 2,7% del Pil nazionale, riveste un ruolo di servizio cruciale per milioni di persone. «Traffico aereo – aggiunge Lagorio – e sviluppo economico sono due facce della stessa medaglia: una ripresa del trasporto aereo in Italia avrà un effetto traino sul turismo e sul Sistema Paese» e «come compagnia aerea siamo concentrati sulla salvaguardia dei posti di lavoro dei nostri dipendenti sul lungo periodo e a garantire che easyJet si trovi nelle condizioni di tornare a operare il più velocemente possibile non appena l’emergenza sanitaria sarà finita».

LEGGI ANCHE:

lorenzo lagorio easyJet italia – MALPENSA24