Lotteria dei materiali per prolungare la ZTL in corso Magenta a Legnano

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LEGNANO – Liscia, gassata o…? Se lo staranno chiedendo molti legnanesi alla vigilia dei lavori che allargheranno la ZTL del centro lungo corso Magenta (nella foto in alto) da via XXV Aprile fino a via Ratti. Lavori che, come preannunciato dalla gestione commissariale di Palazzo Malinverni, cominceranno a breve dopo essere stati rinviati a dopo le festività natalizie per non ostacolare la viabilità, i pedoni e le attività commerciali in uno dei periodi di maggiore frequentazione del centro cittadino. «Tutte le opere già in esecuzione – ha ribadito il commissario Cristiana Cirelli – continuano, con i tempi dettati dai casi contingenti». Ma come sarà corso Magenta dopo il restyling in base al progetto approvato dalla passata giunta Fratus con Laura Venturini assessore alle opere pubbliche?

Pietra bianca accecante o fragile conglomerato?

legnano ztl lavori materialiA questa domanda si può rispondere solo con una lotteria di soluzioni. La più logica sarebbe ricorrere alla pavimentazione in pietra bianca di piazza San Magno (nella foto sopra): anche se accecante nelle giornate di sole, è il materiale largamente più impiegato per la superficie della ZTL ed è già stato usato nel primo tratto di corso Magenta, quindi verrebbe naturale prolungare tale pavimentazione nel resto della strada. Una alternativa è riprendere il conglomerato sperimentato in via Cavallotti (nella foto sotto): più scuro, più liscio e, finora, fonte di numerosi problemi. Oltre a interrompere la continuità stilistica con il resto dell’isola pedonale, questo materiale si è dimostrato fragile e inadeguato, con crepe e princìpi di sgretolamento cui si è cercato di rimediare con rattoppi inguardabili.legnano ztl lavori materiali

Porfido, la “terza via” che piace ai commercianti (e non solo)

Esiste, però, una terza possibilità: il porfido. Ovvero ricoprire con cubetti di questo materiale l’intera superficie di corso Magenta oggetto dell’intervento, una volta eliminati i marciapiedi: una soluzione caldeggiata dai commercianti e che prende come modello via Giulini, riuscita decisamente meglio di via Cavallotti e, a nostro parere, una delle vie più belle della città da percorrere a piedi. Materiale solido e dalla lunga “esperienza”, il porfido si è sempre rivelato affidabile e discretamente decorativo. Dopo la sua posa, si procederebbe a completare l’opera con fioriere e panchine come quelle collocate nel primo tratto di corso Garibaldi. Ancora pochi giorni e sapremo se il ritorno dei “cubetti” al posto dell’asfalto sarà la risposta alle domande dei cittadini.

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