Luino, al cardinal Ravasi il Premio Chiara alla Carriera

LUINO – Applausi, riflessioni su temi di attualità, citazioni letterarie per lasciare messaggi preziosi sul modo di interpretare la vita quotidiana. E soprattutto un grande pubblico, che nel pomeriggio di oggi, domenica 10 settembre, ha riempito il Teatro Sociale di Luino per la consegna del Premio Chiara alla Carriera al cardinale Gianfranco Ravasi.

La motivazione

Sul palco del Sociale il cardinale classe 1942, originario di Merate, in provincia di Lecco, ha dialogato per più di un’ora con Beppe Severgnini, giornalista del Corriere della Sera, prima di ricevere il premio dalle mani del sindaco di Luino, Enrico Bianchi, con la seguente motivazione: «Per la sua autorevole e prestigiosa carriera, con molte pubblicazioni quale biblista, ebraista, esegeta esperto nel dialogo con le scienze, nella quale ha superato i confini della religione, coniugando rigore filologico e grande capacità comunicativa, riuscendo a diffondere le proprie riflessioni al più eterogeneo e vasto pubblico».

I temi

La solitudine come condizione determinata dal consumo frenetico – e a volte pericoloso – dei contenuti digitali, ma anche come necessità per riflettere sul proprio agire e per dedicarsi allo studio; il dramma degli adolescenti legato agli ultimi fatti di cronaca, e il ruolo della chiesa nella formazione delle nuove generazioni, che non è più quelli di alcuni decenni fa, anche a causa della carenza di vocazioni; e poi ancora l’importanza di riscoprire il dialogo con altro. Questi alcuni degli spunti emersi dal dibattito e particolarmente apprezzati dai tanti luinesi presenti al Sociale.

Il ricordo di Chiara

Durante il dibattito il cardinale ha inoltre ricordato la figura di Piero Chiara, citando alcuni dei suoi più fortunati romanzi – Il Piatto Piange, La Stanza del Vescovo, Il Pretore di Cuvio – e raccontando di un incontro personale avuto proprio con Chiara, negli anni Ottanta, in occasione di un evento milanese.

Le autorità

Sul palco, prima del conferimento del premio, sono intervenute diverse autorità locali, tra cui il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, il presidente della Provincia, Marco Magrini, e l’assessore alla cultura del Comune di Varese, Enzo Laforgia.

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