LUINO – «O vendi la casa o la brucio. Brucio tutto». In una mano una tanica di benzina, nell’altra un accendino. Gli occhi che andavano dal garage, dove erano posteggiato le auto di famiglia e dove il fuoco sarebbe divampato in un istante, al patrigno che lo guardava in preda al panico ma motivato a fermarlo. Ci è riuscito.
Una famiglia in ostaggio
Ma oggi, giovedì 18 maggio, in aula davanti al collegio del tribunale di Varese presieduto da Andrea Crema è stato raccontato un incubo. Una famiglia ostaggio di un figlio che definire problematico sarebbe riduttivo. Un 34enne che, quando la madre, ha incontrato un nuovo compagno ha iniziato con quelle che sono state definite marachelle. Ma che marachelle non erano.
Ho ancora paura
«Quando ci penso ho ancora paura – ha raccontato la madre in aula mantenendo un equilibrio e una dignità eccezionali – Quando perdeva la testa la casa veniva distrutta. Mobili divelti, suppellettili rotte, porte scardinate». Gli strattoni, le botte, anche al patrigno, e le minacce continue di morte. Le follie come i viaggi tra Spagna e Inghilterra alla ricerca di un lavoro che non ha mai trovato. «In compenso dalla Spagna è tornato con un camper carico con 12 cani importati illegalmente – ha spiegato il patrigno – Mi sono trovato i carabinieri a casa e ho dovuto pagare una sanzione da 12 mila euro».
L’ossessione per i soldi
Botte, minacce, danni in casa non erano sufficienti: la vera ossessione del 34enne erano i soldi. Continue richieste di denaro tra i 50 e i 100 euro per pagare questo o quel debito ( i famigliari hanno ipotizzato che potesse fare uno di stupefacenti), e soldi per la macchina, la casa da vendere con l’incasso versato a lui e la pretesa che il patrigno tornato a casa dal lavoro gli consegnasse i propri guadagni. Ad ogni no era l’inferno: sino all’arresto nel 2022 per maltrattamenti ed estorsione che ha liberato la famiglia ostaggio di un incubo.