M24 TV- L’architetto Introini: «Chi progetta non può fare a meno della storia»

LONATE POZZOLO – Dalla metà degli anni Cinquanta a oggi: com’è cambiato l’architettura, ma anche il processo di progettazione delle città (oltre che dei singoli edifici o spazi urbani) e del paesaggio. Un viaggio virtuale che l’architetto gallaratese Vittorio Introini, ospite a Malpensa 24 Tv, affronta e approfondisce.

La sfida dell’architettura

Docente universitario, presidente del Consiglio nazionale degli architetti e autore di una serie di progetti riconoscibili in diversi contesti urbani della nostra provincia, per le intrinseche caratteristiche progettuali, Vittorio Introini, nel presentare il volume “L’album di una passione”, che raccoglie tutto il suo percorso professionale, fissa il primo paletto della “sua architettura”. «Progettare significa non poter fare a meno di considerare il contesto e la visione di fondo». Una sfida sempre più impegnativa poiché il contesto, oggi sempre più complesso rispetto al passato, è l’elemento prioritario dell’atto progettuale.

Designer e architetto

Introini ha poi ripercorso la sua vita professionale, partendo proprio dagli esordi legati alla progettazione di elementi di design, tanto che alcune sue opere sono entrate a far parte della storia. Per poi tornare a contestualizzare il processo di progettazione di un edificio nel contesto urbano contemporaneo che, soprattutto sul nostro territorio, ha una densità edificatoria importante e stratificata. «Oggi più che con la complessità – ha detto – ci dobbiamo misurare con uno sviluppo dell’edilizia “fatto” più per aggregazione che per una visione morfologica».

Infine ha offerto uno spunto di riflessione sull’importanza di “far dialogare” l’architettura con le altre discipline espressive al fine di dare sostanza alla cultura del progettare. «E il filo che può cucire e dare un senso a questo dialogo – ha concluso Introini – è la storia, elemento comune a tutte le arti».

L’intervista integrale