Malnate, Bellifemine: «Investiti 10 milioni nonostante le zavorre in maggioranza»

Da sinistra l’assessore Albrigi e il sindaco Bellifemine

MALNATE – Spoiler. Partiamo dalla fine, dagli oltre 4 milioni di euro di fondi Pnrr che si sono tradotti in cantieri e dagli investimenti propri del Comune. Un totale che supera i 10 milioni di euro. Soldi e opere che, piaccia o non piaccia, portano la firma dell’amministrazione guidata da Irene Bellifemine («con l’aiuto del senatore – dem – Alessandro Alfieri che ci ha dato una mano per avere qui fondi» dice), che il PD ha già detto di non voler ricandidare. E partiamo dalla risposta che il sindaco malnatese ha dato, parlando di «zavorre ai piedi in maggioranza», come una delle spiegazioni del terremoto che ha scosso il centrosinistra nella sua roccaforte provinciale.

Il sindaco e la zavorra ai piedi

Fosse per la Bellifemine eviterebbe di rispondere al “perché?” della rottura del centrosinistra. Ma dopo un lungo giro di parole più democristiano che civico, il sindaco e candidata al bis affonda il colpo: «Questi sono i risultati che ho portato a casa per Malnate e per i malnatesi. La verità è che per cinque anni ho lavorato con una zavorra ai piedi (in realtà dice “palle al piede”, ma in città il termine “palle” solleva antiche polemiche e quindi si corregge senza cambiare il senso di quanto afferma, ndr), ma ho tirato dritto per il bene della comunità».

Irene Bellifemine non dà un nome proprio alla “zavorra” e lascia aperto il campo delle interpretazioni. Si riferisce certamente al PD. Ma a tutto il PD? A una parte dei dem? A qualche elemento della sua squadra? Tace. Consapevole che, per lo meno in maniera ufficiale, quel mondo se lo ritroverà contro alle elezioni di giugno. Fine della fine.

Riprendiamo il discorso dall’inizio, ovvero dal punto che Bellifemine, oggi, giovedì 29 febbraio, ha voluto fare sulle opere finanziate dai fondi Pnrr.

Il tris d’assi

«Campo sportivo di via Gasparotto con riqualificazione campo da calcio e pista atletica; l’area feste di via Pastore e il Castello del parco Primo Maggio con abbattimento barriere architettoniche, efficientamento energetico – introduce Bellifemine – sono questi i tre grandi progetti finanziati dal Pnrr e che hanno permesso in alcuni casi di liberare risorse per realizzare l’importante intervento viabilistico davanti al municipio».

Nel dettaglio entra Paolo Albrigi, assessore ai Lavori pubblici e tra i fondatori di Malnate Sostenibile, lista civica rimasta al fianco del sindaco.

«Il rinnovato centro sportivo avrà un campo da calcio in sintetico con manto già posato e una nuova pista di atletica che verrà riqualificata appena le temperature miglioreranno. Intervento da 1 milione e 200 mila euro – l’assessore – L’area feste, location ideale per iniziative “rumorose” e con tanta gente anche per disponibilità degli spazi per le auto ha previsto un intervento strutturale per rendere l’edificio anti sismico e lavori di riqualificazione energetica così che possa essere usato tutto l’anno. Il valore dei lavori è di 1 milione di euro. Infine il castello: 70 mila euro di fondi comunali sui 900 mila dell’intero intervento per abbattere le barriere architettoniche e per renderlo efficiente sotto il profilo energetico».

Non rientra tra i fondi del Pnrr, ma è stata realizzata con i soldi “liberati” proprio dai finanziamenti europei la rotatoria davanti al palazzo del Comune. «Opera complicata perché abbiamo dialogato con tutti i gestori per coordinare eventuali loro interventi qualora si dovesse rendere necessario il rifacimento dei sotto-servizi». Non solo, 495 mila euro, quasi la metà dell’importo di tutta la riqualificazione «arriva dalla Provincia con il bando Comuni attivi voluto dall’amministrazione Magrini».

Sostenibili ma non per tutti

Albrigi, tra i fondatori di Malnate Sostenibile, esprime soddisfazione per lavoro fatto, ma anche dispiacere (quando stimolato) per la situazione politica che si è venuta a creare. «Tutta la vicenda ha preso una brutta piega. Anzi una direzione paradossale – dice – fino a poco fa la coalizione era composta da tre liste con valori condivisi e la stessa visione di paese. Eppure andiamo divisi. Per colpa di chi? Non lo so. Errori ne hanno commessi tutti, certo anche noi. Se alla base ci sia una ragione politica non lo so, di certo i rapporti personali si sono deteriorati».

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