Air Italy, i liquidatori insistono: «No alla proroga della cassa integrazione»

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MALPENSA – I due liquidatori di Air Italy, lo dice la parola stessa, sono stati nominati con il preciso incarico di estinguere la seconda compagnia aerea italiana, a terra da febbraio 2020. Per questo motivo Enrico Laghi e Franco Lagro hanno confermato ieri 30 aprile nell’incontro con i sindacati  la propria indisponibilità alla sottoscrizione dell’accordo necessario al blocco dei licenziamenti e alla proroga della cassa integrazione per i 1400 lavoratori di Air Italy. Si tratta di piloti, assistenti di volo e personale di terra, di cui mille circa basati a Malpensa e i restanti a Olbia.

Trattative infruttuose

A renderlo noto è l’Anpav, il sindacato dei cabin crew. «Le trattative in sede aziendale previste dalla Legge 223/91 sui licenziamenti collettivi, propedeutiche a quelle in sede ministeriale, si stanno rivelando totalmente infruttuose a causa dell’ostinata chiusura della proprietà aziendale, nonostante la sua enorme responsabilità nella drammatica situazione sociale determinatasi», si legge in una nota firmata dal rappresentante dei lavoratori Marco Bardini. Pertanto se i liquidatori dovessero confermare, anche nelle poche settimane residue di trattative, questa loro volontà, i 1400 lavoratori di Air Italy saranno i primi ad inaugurare in Italia la stagione dei licenziamenti di massa in era Covid. Per questo motivo le parti sociali rinnovano l’invito ai presidenti delle Regioni Sardegna e Lombardia oltre che ai ministeri per lo Sviluppo Economico e del Lavoro di farsi parte attiva «per fermare la macelleria sociale in atto in Air Italy e scongiurare la conseguente dispersione delle sue competenze aeronautiche, di vitale importanza per il rilancio dell’economia italiana».

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Presidi permanenti

Dopo la manifestazione avvenuta ieri sotto Palazzo Lombardia a cui hanno preso parte oltre duecento lavoratori di Air Italy, seguirà nei prossimi giorni un incontro con il presidente sardo Christian Solinas per chiedergli «di uscire dal silenzio tombale dietro il quale si è trincerato», proprio come il governatore lombardo Attilio Fontana. Altre manifestazioni seguiranno a Roma nei prossimi giorni con presidi permanenti dei lavoratori sotto alle sedi delle Istituzioni competenti. «La lotta continua», promette Anpav.

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