Licenziamenti Air Italy, Anpav: «Fontana non può restare ancora in silenzio»

Air Italy cessa attività

MALPENSA – Anpav (Associazione nazionale professionale assistenti di volo) si schiera dalla parte dei lavoratori di Air Italy, compagnia aerea in liquidazione. E sostiene le manifestazioni indette per il 30 aprile a Milano, davanti a Palazzo Lombardia e il 3 maggio a Cagliari davanti a Villa Devoto. «Il presidente Fontana – si legge in una nota – non può continuare, a poche settimane dal licenziamento di 1400 lavoratori, a trincerarsi dietro al muro di silenzio mantenuto sino ad oggi». Chiedendo formalmente che «una propria delegazione sia ricevuta insieme a quella degli altri sindacati dai presidenti, dagli assessori al lavoro, bilancio, industria e trasporti al fine di conoscere quale sia l’effettiva volontà dell’istituzione regionale».

Relegare Air Italy ai margini? «Non è accettabile»

Una posizione presa «anche alla luce del fatto che la cassa integrazione, di soli dieci mesi, scadrà il 30 giugno e posto che le istituzioni (oltre a quella lombarda, anche quella sarda, ndr) ha manifestato, a più riprese, la propria volontà di occuparsi della crisi della compagnia aerea, dichiarando esplicitamente di avere allo studio una società di tipo regional, proprio col coinvolgimento di entrambi le Regioni». Anche se, di fatto, «non si è poi saputo più nulla». Sì, perché «non è più accettabile che la vertenza Air Italy che, per dimensioni, è attualmente la più grande delle regioni, in cui la compagnia aveva le proprie basi, sia relegata ai margini, se non addirittura fuori dall’agenda delle istituzioni competenti, nonostante la stessa trascini dentro al baratro anche un indotto enorme».
Sulla questione è già intervenuto anche il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che, alla Camera dei deputati durante un question time legato alla vertenza Air Italy, ha fatto capire che per i 1370 lavoratori di Air Italy (di cui mille basati a Malpensa) è ormai la fine.

Subito risposte concrete

Air Italy è la seconda compagnia aerea italiana e «rappresenta un pezzo importante dell’industria nazionale del trasporto aereo e della storia dell’aviazione civile». Pertanto, prosegue, la dispersione delle competenze in essa racchiuse «rappresenterebbe un pesante danno all’intera economia delle regioni e all’intero Paese, inaugurando la stagione della macelleria sociale post-Covid e della deindustrializzazione di un settore strategico per l’intero paese». Conclude così: «Non è più possibile attendere oltre, quindi, se non ci saranno immediate risposte concrete, la mobilitazione crescerà in frequenza, volume e tono, sia a in ambito locale che nazionale».

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