Bridge, per Sea «missione compiuta»: a Malpensa il ritorno alla normalità

MALPENSA – Riapre Linate e sotto il cielo della brughiera si torna alla normalità. Finisce il Bridge e da oggi, domenica 27 ottobre, l’aeroporto di Malpensa riprende la propria normale operatività, dopo tre mesi in cui ha ospitato i voli di Linate. Sea sabato ha celebrato la riapertura di Linate con una vera e propria festa in occasione del primo atterraggio di un volo Alitalia dopo 90 giorni di stop, alla presenza delle autorità, tra cui il ministro delle infrastrutture Paola De Micheli.

Ritorno alla normalità

Chiusura Linate Brunini Malpensa«Per il city airport una ripartenza da «normale domenica di fine ottobre», come la sintetizza l’amministratore delegato di Sea Armando Brunini, «con circa 20mila passeggeri e un centinaio di voli in partenza e altrettanti in arrivo». Sottratti a Malpensa rispetto ai tre mesi del Bridge, che ormai passano alla storia senza troppi scossoni e con grande soddisfazione da parte di Sea, che è riuscita a coordinare lo “stress test” in modo da mantenere l’efficienza e la funzionalità di Malpensa nel periodo clou dell’anno. Tra record, come quelli del Malpensa Express, e saluti, come quelli dell’Unione dei Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno al contingente della Polizia locale di Milano distaccata a Malpensa. Ora Malpensa può ricominciare a pensare a crescere.

Brunini in Champions League

«Una sorta di Champions League: non c’è stata soltanto l’andata, ma anche il ritorno». Così il top manager di Sea Armando Brunini sintetizza in un’intervista al “Corriere della Sera” la «missione compiuta» del Bridge, con il trasloco di tutta l’operatività di Linate a Malpensa e poi il ritorno al city airport tre mesi dopo. Il bilancio di Brunini, entrato in carica all’inizio del 2019, sull’onda del record di passeggeri in brughiera, con il Bridge come primo e unico pensiero, è totalmente positivo. Per due motivi: il primo è che Malpensa «ha retto e meglio del previsto», con un «livello di performance operativa analogo all’anno prima pur con il 40% di traffico in più», il secondo è che «lo “stress test”» del Bridge «ha mostrato le fragilità su cui lavorare» in vista della crescita stimata dello scalo. In particolare, per l’Ad di Sea sono da migliorare il sistema di consegna dei bagagli e l’accesso all’aeroporto. Ma dal Bridge Malpensa esce chiaramente rafforzata, ecco perché Brunini guarda già alla liberalizzazione dei collegamenti con la Cina per poter assecondare le potenzialità di uno scalo oggi «sottoutilizzato».

I ringraziamenti dei “malpensisti”

Anche l’associazione “malpensista” Aeroporti Lombardi si sente in dovere di rivolgere una serie di ringraziamenti «post-Bridge». «A tutti i lavoratori che in questi 3 mesi a Malpensa hanno dato il massimo (e forse anche di più) per minimizzare inevitabili disagi e per rendere più piacevole la permanenza dei passeggeri nei Terminal 1 e 2. A tutti gli uomini e le donne che hanno lavorato senza sosta per coprire evidenti carenze di organico. A tutte le maestranze (Sea, Handling, Enav, trasporti, negozi, pulizie, alberghi catering, etc.) che hanno reso possibile e senza troppi ritardi la gestione dalla sera alla mattina del 44% in più di voli e circa 34% in più di passeggeri».

malpensa bridge brunini bilancio – MALPENSA24