Malpensa, in un anno sequestrati più di 50 chili di marijuana

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MALPENSA – L’aeroporto di Malpensa si conferma una delle principali porte di arrivo di sostanze stupefacenti dall’estero. Secondo l’indagine 2021 della Direzione centrale servizi anti-droga, nel 2020 le forze dell’ordine sono riuscite a sequestrare all’aeroporto varesino 53,92 chilogrammi di marijuana. 

Marijuana a Malpensa

La droga in arrivo a Malpensa viaggia sia nei bagagli dei passeggeri in transito, ma soprattuto nascosta tra le merci. La presenza della Cargo City di Lonate Pozzolo (da cui passa oltre il 70% di tutta la merce che viaggia via aereo in Italia) amplifica dunque il trasporto di sostanze illecite. Ecco perché i quantitativi di droga rinvenuta negli altri scali lombardi è decisamente inferiore: 24,4 chilogrammi a Brescia Montichiari, a Milano Linate (dove l’attività cargo non esiste) soltanto 5,93 chilogrammi. 

Da dove arriva la droga?

La droga scoperta in aeroporto arriva soprattuto dalla Spagna e dagli Stati Uniti d’America. Le rotte aeree della marijuana si vanno così aggiungere alla più radicata del Mar Adriatico, da sempre utilizzata per far arrivare l’erba da Albania e Grecia.
La marijuana che sbarca a Malpensa viene poi smistata in tutta Italia, mentre la piazza attorno a Malpensa viene rifornita sempre più da produttori locali, come dimostra l’arresto odierno – compiuto dalla polizia di Stato di Gallarate – di una banda di albanesi attiva nell’Alto Milanese.

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