Malpensa, sul piano d’area i sindaci del Cuv si sono accodati al bluff della Regione

Comitato ferrovia malpensa

Sono bastati poco meno di due mesi per far sì che i sindaci del CUV (Consorzio Urbanistico Volontario) innestassero l’ennesima retromarcia sulla richiesta di un nuovo Piano territoriale per l’area di Malpensa.
Nel corso dell’incontro con il presidente Fontana del 14 febbraio 2019, i sindaci del CUV si sono prontamente accodati al bluff del governo regionale che ha paventato loro un arco temporale decennale per la redazione del piano. Nessun imbarazzo da parte del governo regionale e nessun mea culpa per le responsabilità della Regione che giustappunto 10 anni fa aveva deliberato l’avvio del nuovo Piano d’Area e fatto le pubblicazioni di legge, salvo poi bloccare il tutto con la ridicola scusa che la regione più ricca d’Italia, non disponeva delle risorse per redigere gli studi necessari, in primo luogo la VAS (Valutazione ambientale strategica) divenuta obbligatoria per legge. Ma non sarà proprio per eludere la responsabilità di redigere il Piano d’Area che si cerca di imbrogliare le carte attraverso la ricerca di un nuovo e fantomatico “strumento giuridico” per bypassare la VAS?
L’attuale assessore all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, che ricopriva l’incarico alle Infrastrutture e Trasporti in seno alla Giunta regionale che nel dicembre del 2009 avviò la procedura per il nuovo Piano d’Area indicando le procedure da seguire per la Valutazione ambientale strategica (Vas), non ha nulla da dire?
Chi ha perso dieci anni è Regione Lombardia, chi ne sta subendo le conseguente sono i cittadini di questo martoriato territorio.
Non ci sono scorciatoie giuridiche. Ci sono le direttive europee, le leggi nazionali e la legge regionale 12/2005 per il governo del territorio. Ci sono le prescrizioni della VAS del Programma Regionale Mobilità e Trasporti della Lombardia che richiamano proprio la priorità di un nuovo Piano d’Area Malpensa Quadrante Ovest, affermano espressamente che “Dal punto di vista ambientale, il Quadrante Ovest appartiene ad un’area estremamente delicata, in virtù dell’elevato valore del patrimonio paesaggistico, naturalistico ed ambientale”. Non ci stupisce più di tanto il comportamento altalenante dei sindaci del CUV che, nell’istanza di richiesta di un nuovo Piano d’Area inviata lo scorso dicembre in Regione, si sono dimenticati di citare la VAS: l’unico vero strumento in grado di assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente in funzione delle trasformazioni territoriali previste. Già oggi i livelli di inquinamento acustico ed atmosferico direttamente ed indirettamente connessi alle attività aeroportuali si sommano a quanto emesso da un territorio saturo e abusato e, pur senza potere valutare statistiche riferibili ai singoli fattori, gli esiti rispetto alla salute dei cittadini sono ampiamente riscontrabili. Il Piano d’Area e la VAS sono strumenti che devono prevedere verifiche anche riguardo a questo, nel quadro complessivo degli interventi sul territorio. Proseguire ad inserire ed ampliare attività impattanti in questo contesto e senza una verifica globale su ambiente e salute costituisce una responsabilità grave rispetto ai cittadini ed al ruolo che compete alle istituzioni locali.
Si stanno tracciando le linee future del nostro, non del vostro territorio, per questo cari sindaci, nel ricordarvi le vostre responsabilità istituzionali riguardo la tutela della salute dei cittadini che protempore amministrate, vi rinnoviamo la nostra richiesta dello scorso novembre, tutt’ora inevasa, di una pubblica assemblea, poiché riteniamo che tali decisioni debbano essere assunte nell’ambito di un confronto ampio e partecipato.

Il Presidente del Comitato SalviAMO la Brughiera
Stefano Bianchi

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