Ferrovia Gallarate-Malpensa: la Regione fa sul serio, sindaci d’accordo con riserva

ferrovia malpensa gallarate

MALPENSA – Si è tenuto oggi 15 gennaio, alla presenza di tecnici, rappresentanti di Arpa e Parco del Ticino oltre che dei quattro Comuni coinvolti, il sopralluogo disposto dalla Conferenza dei servizi lungo il previsto tracciato del collegamento che unirà il Terminal 2 di Malpensa a Gallarate.

Si temono criticità

Dopo la presentazione del progetto e dello studio di impatto ambientale dei quattro chilometri di nuovo tracciato che uniranno l’aeroporto a Gallarate, il passo è stato quello di ripercorrere il territorio che sarà interessato dall’opera: «Un passo preliminare fondamentale per capire  effettivamente cosa si andrà a realizzare. Non siamo contrari all’opera ma dobbiamo tener conto di una serie di fattori» commenta il vicesindaco di Somma Lombardo Stefano Aliprandini. «Conosciamo questo territorio e le sue problematiche, per questo abbiamo già messo sul tavolo le criticità che temiamo: una su queste è relativa a tutta la fase di cantiere con traffico e problemi alla viabilità che ne derivano» spiega il sindaco di Cardano Angelo Bellora. Oltre alla richiesta di compensazioni ambientali su cui ogni Comune procederà secondo le proprie esigenze, con Casorate Sempione (presente il sindaco Dimitri Cassani, per Gallarate invece era presente l’assessore Sandro Rech) che subirà l’impatto più pesante dell’opera.

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Compromissione ambientale

L’impatto ambientale è un altro dei temi più caldi rispetto alla ferrovia. Il sopralluogo ha avuto tre tappe: Malpensa, zona deposito Dhl, accesso operatori; il bosco sopra il Ciglione, zona in cui verrà realizzato un accesso per le emergenze, sopra la galleria; i prati tra Casorate e Gallarate, dove si realizzerà la biforcazione del tracciato per innesto sulla linea Rfi.
Contemporaneamente si è svolto, sulla Sp68 che collega Casorate con Cardano, un presidio del Comitato Salviamo la Brughiera che si oppone »ad un’opera inutile». I tecnici già stamattina hanno rassicurato sul ripristino, a cantieri chiusi, dei vari sentieri e percorsi faunistici che ora caratterizzano la brughiera. Ma la compromissione ambientale è innegabile, anche se «quello ferroviario è il progetto più sostenibile da questo punto di vista. Rispetto al trasporto su gomma non c’è paragone» continua Bellora.

Dialogo anche con il Cuv

Ferrovia sì, dunque? «Mantenendo dei punti fermi». Uno di questi il quadruplicamento della Rho-Parabiago «altrimenti andiamo a raddoppiare un problema anziché risolverne un altro». E poi ragionare in modo più ampio con i Comuni del Cuv, sempre coinvolti quando si tratta di Malpensa: «Per investimenti così importanti bisogna ragionare insieme con tutto il territorio. Malpensa è una realtà enorme. Va accompagnata verso uno sviluppo sostenibile per tutti».

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