Picchia la moglie e la manda in ospedale, ma rigetta le accuse: “E’ un’attrice”

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BUSTO ARSIZIO – Botte pesanti e insulti alla moglie: a processo, davanti al giudice monocratico del tribunale di Busto, Daniela Frattini, nelle ultime ore è finito un marocchino di 50 anni di Busto Arsizio. Secondo la ricostruzione della Pubblica Accusa, l’uomo in più occasioni avrebbe picchiato la moglie, provocandole ferite su tutto il corpo. L’ennesima storia di violenza tra le mura domestiche. Lo testimoniano i referti medici, diversi, ai quali la donna è stata sottoposta. Anche se in udienza, stamattina, lunedì 1 ottobre, l’imputato ha rigettato le accuse piovutegli addosso dalla consorte. Anzi è andato addirittura oltre, descrivendo la coniuge come una visionaria.

“Mia moglie finge”

“A mia moglie – ha detto alla Corte il marito – piace fare il cinema. Doveva fare l’attrice. Non è vero nulla di quello che ha raccontato”. Peccato poi che ci siano dei documenti medici che in realtà attestano esattamente il contrario e cioè che di cinematografico c’è davvero ben poco: “Io non l’ho mai colpita – ha detto l’uomo – nella mia famiglia non si usa comportarsi in questo modo. Non ho mai messo una mano addosso a un uomo, figuriamoci a una donna”. Non ha cambiato versione neppure quando il Pm gli ha chiesto di dare una spiegazione alle ferite riportate dalla moglie negli ultimi tempi.

“Non l’ho mai toccata”

“Mi sta dicendo – ha tuonato il Pm – che se le sarebbe fatte da sola?”. La donna era finita in ospedale nel 2016 per una frattura della mandibola, ma anche per altre lesioni cervicali e al collo. Lesioni compatibili con percosse. Era andata in ospedale e aveva raccontato tutto anche ai carabinieri. L’ultima volta era stata anche afferrata al collo dal marito. Ma l’uomo ha negato per tutto il tempo: “Siamo stati sposati per 22 anni – ha detto – e fino alla nascita di nostro figlio le cose andavano bene, poi l’equilibrio è cambiato, ma io non l’ho mai picchiata. A lei piace fare cinema”.
La sentenza arriverà alla prossima udienza.

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