Malpensa, da Regione l’ok al Masterplan. Ma il Parco abbandona il tavolo

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MALPENSA – Quei 44 ettari di ampliamento a sud del sedime aeroportuale vengono confermati. È l’unica soluzione possibile, secondo Sea, per garantire l’espansione della Cargo city previsto nel Masterplan senza incidere sulla sicurezza. Lo spiega Dimitri Cassani, attuale presidente del Cuv e sindaco di Casorate Sempione, al termine dell’incontro di oggi – 17 maggio – con Regione Lombardia e gli enti coinvolti: «Nonostante le proposte presentate, hanno messo in chiaro che la decisione finale spetta a loro. Noi sindaci pensavamo ci fossero alternative: prendiamo atto che non è così». Più drastica la posizione del Parco del Ticino, che a fronte dei fatti decide di chiamarsi fuori e lasciare il tavolo.

Il sacrificio e la compensazione

Si tratta ancora di una bozza d’accordo. Ma il prossimo incontro sarà quello definitivo, racconta Cassani. Nel senso che «sarà la volta in cui si firma il protocollo d’intesa oppure no». Fermo restando che ci sono ancora alcuni dettagli da limare. Su tutte, proprio l’espansione a sud della Cargo city, che a questo punto garantirebbe un saldo di -12 ettari. Infatti, a fronte dei 44 sacrificati – per step, come pattuito – della brughiera, «c’è l’impegno di riqualificare a verde 32 ettari di un’area interna al sedime aeroportuale, da restituire al territorio». Si va verso una definizione, quindi, ma l’amaro in bocca resta. La chiave è «safety and security», dice. Questo perché «secondo Enac è l’unica soluzione percorribile per garantire gli standard di sicurezza».

Il Parco si chiama fuori

Nel corso delle trattative, prosegue Cassani, sono state avanzate anche soluzioni differenti. «Ma Enac ha sottolineato che è l’unico ente preposto a decidere in merito, sulla base di analisi fatte da tecnici: abbiamo chiesto di metterlo a verbale, prendendo atto che non si è voluto per niente discutere su ipotesi alternative. La realtà dei fatti è che è rimasto come già stabilito». Anche il Parco ha fatto le sue proposte, che per gli stessi motivi sono state messe da parte. Un fattore che è stato maldigerito, al punto che «ha deciso che non firmerà il protocollo d’intesa, ritirandosi dal tavolo».
Fra le compensazioni anche la possibilità di fornire energia pulita ai Comuni del Cuv a prezzi convenzionati, con particolare riguardo a Lonate Pozzolo visto che è il territorio maggiormente coinvolto dal Masterplan 2035.

I voli notturni e le infrastrutture

Un’altra questione fondamentale, emersa durante l’ultimo incontro, riguarda l’impegno a ridurre l’inquinamento acustico. Con un’attenzione particolare ai voli notturni. La richiesta di estendere gli orari dei decolli verso nord fino all’una di notte si era scontrato contro il muro del Cuv. La richiesta dei sindaci era – ed è – di avere dei dati certi per garantire che questa ipotesi non crei alcun disagio. E se il prossimo incontro sarà definitivo, allora «vogliamo tutte le simulazioni necessarie: questo è vincolante per la firma del protocollo».
Al tavolo si è trovata maggiore sintonia quando si è affrontato il tema delle infrastrutture. Di fatto
era già stato trovato un punto d’intesa. «Il documento è stato integrato con le opere previste, sia primarie che secondarie», rende noto il primo cittadino casoratese. Inoltre, «Sea ha dato disponibilità a mettere una quota relativa alla realizzazione delle infrastrutture minori. E finanzierà la progettazione».

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