Il Movimento per Busto invita Lidia Menapace a raccontarsi a villa Tovaglieri

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BUSTO ARSIZIO – Lidia Menapace ospite d’eccezione domani, sabato 16 giugno, alle 21.15 a villa Tovaglieri per la serata “Una protagonista del 900”. Organizza il Movimento per Busto Arsizio. La storica esponente del movimento femminista, 94 anni, saggista e senatrice, da Bolzano arriva in città per raccontare di lei e dei suoi ideali.

«Ci è sembrata una persona semplice e umana e ci ha colpito la sua bella diversità, la sua voce fuori dal coro anche tra i suoi pari – spiega Giampaolo Sablich del Movimento per Busto – Dice cose semplici e forse, grazie alla sua veneranda età, il loro impatto è notevolmente penetrante e libero da velleità. Scoprendo poi la sua variegata storia di partigiana, cattolica, comunista, femminista dissidente, ci è sembrata perfetta per un incontro con la nostra associazione libera, democratica, non allineata».

Lidia Menapace

Giovanissima prende parte della Resistenza come staffetta partigiana e nel dopoguerra si impegna nei movimenti cattolici. Nel ’64 è la prima donna eletta nel consiglio provinciale di Bolzano ed è la prima donna a entrare nella Giunta provinciale come assessore effettivo per affari sociali e sanità. Dopo essere uscita dalla Dc, simpatizza per il Partito Comunista. Nel ’73 è tra le promotrici del movimento cristiani per il socialismo e fa parte del Comitato per i diritti civili delle prostitute. Nel 2011 entra nel Comitato nazionale Anpi. Lidia Menapace rappresenta inoltre una delle voci più importanti del femminismo italiano. Nelle elezioni politiche del 2006 viene eletta al Senato nelle liste di Rifondazione comunista. Pochi mesi più tardi Menapace riceve alcuni voti in occasione dello scrutinio segreto per l’elezione del presidente della Repubblica italiana.

Poco dopo la nascita del governo Prodi è proposta alla presidenza della Commissione Difesa al Senato. Successivamente è duramente contestata da alcuni settori del movimento pacifista per la sua scelta di votare il rifinanziamento della missione in Afghanistan, posizione secondo i contestatori quantomeno incoerente verso i settori dell’opinione pubblica di cui ella diceva di volersi far interprete in campagna elettorale. Dal febbraio 2007 all’aprile 2008 ricopre la carica di presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.

 

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