Caos migranti, i sindaci di centrosinistra a Varese: «Serve un armistizio politico»

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L'incontro degli amministratori locali a Palazzo Estense

VARESE – Si sono trovati in Comune a Varese nella giornata di oggi, sabato 9 settembre, i sindaci di alcuni comuni del territorio che fanno riferimento all’area politica di centrosinistra. Un incontro per fare il punto su quello che sta diventando sempre più un problema per gli amministratori locali, ovvero l’accoglienza dei migranti, tema già al centro i giorni scorsi di un vertice in provincia. A tutti i sindaci del Varesotto viene lanciato un invito, al di là dell’appartenenza politica: la questione va affrontata insieme.

Appello alla collaborazione

Un appello bipartisan nell’interesse del territorio e delle comunità è quello che arriva da Varese a fronte dell’emergenza lanciata dal Ministero dell’Interno e dalle Prefetture. Con i numeri certificati dal Ministero e l’incremento degli sbarchi serve dunque una linea comune tra tutti gli enti locali della Provincia: questo il messaggio principale che è scaturito dall’incontro.

Oltre gli slogan

«Sul tema dei flussi migratori – commenta il sindaco di Varese Davide Galimberti – serve un armistizio politico. La prima cosa quindi da eliminare è la contrapposizione continua, sfruttando l’immigrazione come un tema per raccogliere consensi. Dobbiamo aprire una fase in cui si metta da parte l’uso degli slogan che la destra ha fatto in tutte le campagne elettorali, o quando era all’opposizione, per mettere in campo politiche in grado di gestire concretamente la situazione di emergenza che stiamo vivendo».

Accoglienza diffusa

Galimberti indica come l’unico modo per ridurre l’impatto e le ripercussioni sociali sia dunque una vera unione di intenti tra tutte le forze politiche. «Sgombriamo il campo dalle facili demagogie, dagli slogan smentiti dalla realtà e costruiamo insieme un vero progetto concreto. Un’azione politica dunque che preveda un’accoglienza diffusa in tutta la Provincia senza che ci siano concentrazioni solo in alcuni Comuni ma puntando su una politica che vada oltre l’emergenza. Quindi anche puntando sulla formazione e sull’inserimento lavorativo ad esempio nelle aziende del territorio attraverso percorsi di inserimento».

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