Mistero in Valcamonica, don Arlocchi indaga nel nuovo romanzo di Masina

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VARESELa statua della dea Minerva rinvenuta negli scavi del tempio romano di Breno in Valcamonica, e il mistero che circonda la scomparsa della sua testa, ha ispirato il nuovo romanzo di Ernesto Masina. «Non si sa quando sia successo, magari centinaia di anni fa. O forse è opera di qualche tombarolo, che ha avuto notizia per primo della scoperta», ha raccontato l’autore. «Dal ritrovamento, un fatto vero, ha origine il mio racconto, frutto della fantasia, che vede il ritorno del personaggio di don Arlocchi».

L’omicidio rivelato durante una confessione

«A investigare è il viceparroco di Breno, paese dove sono ambientati i miei racconti; si trova in impaccio perché durante una confessione viene a conoscenza di un omicidio e non può a raccontare ai carabinieri ciò che gli è stato detto», ha spiegato Masina. Personaggio amato sia dallo scrittore che dai suoi lettori, don Arlocchi è molto amico del maresciallo locale: «Pungolando il militare sugli eventi di cui non può parlare, cerca di suggerirgli le conclusioni. Ha così inizio una serie di dialoghi in questo stile, che spero sia divertente, e il prete riceverà altre confessioni. A un certo punto il sottufficiale dovrà assentarsi per motivi di servizio, perciò toccherà a lui concludere le indagini».

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Paragonato dalla critica a Piero Chiara e Andrea Vitali

«“Don Arlocchi e il mistero della statua di Minerva” non è esattamente un giallo», ha sottolineato Masina. «Le mie storie sono state paragonate dai critici a quelle di Andrea Vitali, autore che mi piace molto, e di Piero Chiara, che ho avuto occasione di incontrare più volte». Ottantacinque anni, lo scrittore di origini tedesche e francesi nato a Bengasi vanta all’attivo cinque libri, inaugurati da “L’orto fascista”, opera collocata dai giornalisti de “La Stampa” nel sito “Lo Scaffale”, riservato ai romanzi che non dovrebbero mancare in ogni biblioteca di famiglia. Seguono “Gilberto Lunardon detto ‘Il Limena’” e il terribile delitto di cui viene accusato, l’intreccio di racconti che ruota intorno a “L’oro di Breno” e l’insolito giallo “Il sosia”, legato al mondo della droga, che si snoda tra Roma, Napoli e Capri.

I prossimi libri

«Il mio ultimo libro è uscito a fine settembre e ce se sono altri due nel cassetto: uno, come sempre, sarà ambientato in Valcamonica», ha annunciato Masina. «L’altro sarà più particolare, un romanzo “femminista” che narra il dialogo a distanza tra i componenti di una coppia riguardo al loro passato, presentato sia dal punto di vista maschile che da quello femminile. Chi ha potuto leggere l’opera in anteprima mi ha detto che anche nel secondo caso ho saputo descrivere i sentimenti in modo realistico». E riguardo alla personalità di don Arlocchi lo scrittore, sebbene non risparmi critiche alla Chiesa – «la considero troppo politicizzata» – , ha voluto sottolineare: «L’ho tratteggiato come un sant’uomo, come ce n’erano tanti una volta, e come ce ne sono ancora adesso, totalmente a disposizione dei loro fratelli. Sembra ignorante ma ha una profonda conoscenza della cultura contadina ed è animato da una grande bontà. Pur trovandosi in un ruolo anomalo, lo svolge con estrema umanità e amore per la verità».

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