Maltratta la moglie e in tribunale lo difende la mamma: «Mio figlio non è violento»

VARESE – È a processo in tribunale a Varese per maltrattamenti e stalking ai danni della ex moglie, che sarebbe stata insultata e aggredita in più occasioni, nonché umiliata per come faceva la madre. Ma per i genitori dell’uomo, ora 40enne, tra lui e la compagna non ci sarebbero stati problemi.

Le testimonianze

«Mio figlio era sempre educato», ha spiegato il padre dell’imputato in udienza, dove la madre dell’uomo ha fatto sapere di non aver mai assistito a episodi violenti con protagonista la coppia, e che il 40enne, operato di ernia nel periodo in cui sarebbero avvenuti i maltrattamenti, faceva fatica ad occuparsi del suo bambino proprio per quel problema di salute. E non perché era irresponsabile come papà.

Il messaggio in chat

La testimone, però, nel 2018 aveva ricevuto un messaggio in chat dalla nuora che non ne poteva più di essere presa a male parole dal marito. E a quel messaggio aveva risposto dicendo alla donna che avrebbe fatto il possibile per far ragionare il figlio. Ma in aula ha affermato di non ricordare quello scambio di messaggi.

I litigi in casa

Negli episodi contestati dall’accusa c’è un litigio in casa durante il quale l’odierna persona offesa sarebbe finita sul letto con un cuscino in faccia; mentre in un’altra circostanza l’imputato avrebbe messo sottosopra l’abitazione al culmine di un battibecco, strappando poi il figlio dalle braccia della mamma, che terrorizzata era corsa a chiudersi in bagno.

La gelosia

Nemmeno la separazione sarebbe bastata a risolvere i conflitti. «Sapeva sempre dove andavo» aveva spiegato la persona offesa in una precedente udienza, parlando della gelosia dell’ex consorte e affermando di aver cercato fino all’ultimo di tenere unita la famiglia. Sempre in aula, ma nell’udienza di oggi, anche un ex amico della coppia e una sociologa hanno risposto alle domande delle parti.

«Era volgare»

Con la sociologa marito e moglie avevano avviato un percorso per recuperare la loro relazione. «Ma lui a volte non si presentava, altre volte aveva fretta di andarsene e stava al cellulare durante le sedute», ha raccontato la professionista. L’ex amico, invece, ha reso noto un dettaglio che si lega ai modi di fare dell’imputato, e in parte anche alle accuse di cui deve rispondere: «Non era violento, ma volgare sì. Denigrava la compagna per il modo in cui faceva la madre. Era un atteggiamento fastidioso. Uno dei motivi per cui io e la mia ragazza abbiamo smesso di frequentarli».

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