Mondi perduti: in mostra a Villa Mirabello a Varese le ricerche dei fratelli Castiglioni

Un rendering della mostra dal progetto presentato dall'associazione al Comune

VARESE – Le ricerche archeologiche dei fratelli varesini Alfredo e Angelo Castiglioni saranno al centro di una mostra temporanea che verrà allestita presso i Musei Civici di Villa Mirabello. “Mondi perduti. Dagli esploratori di fine ‘800 alle ricerche di Alfredo e Angelo Castiglioni” è il titolo dell’esposizione a cui il Comune di Varese ha dato il suo ok.

Il supporto del Comune

A proporre l’organizzazione della mostra è stata l’associazione Conoscere Varese, presieduta da Marco Castiglioni, figlio di Angelo, archeologo e regista varesino a cui è dedicato insieme al fratello l’omonimo museo allestito presso il parco di Villa Toeplitz. Oltre ad occuparsi fin dal 2014 della gestione del museo l’associazione organizza tutti gli anni la rassegna Varese Archeofilm. Alla proposta il Comune di Varese ha dato il suo ok con una delibera di giunta con la quale Palazzo Estense ha stanziato una quota di 20mila euro come compartecipazione finanziaria. È seguita poi negli ultimi giorni del 2022 una determinazione dirigenziale che ha approvato l’accordo di partenariato tra le due parti.

Tra 2023 e 2024

L’evento si svolgerà nel periodo compreso tra giugno 2023 e settembre 2024 e la mostra sarà corredata da un catalogo e accompagnata da eventi e iniziative. Il piano dei costi dell’evento è stimato in 230mila euro. La mostra potrà essere sostenuta da mecenati tramite lo strumento dell’Art bonus: la scheda dell’intervento è già presente sul sito dello strumento governativo. La rassegna verrà realizzata con materiale originale proveniente dall’archivio Castiglioni e dalla collezione privata Castiglioni oltre a reperti provenienti dalle collezioni donate in questi anni al Museo Castiglioni e a prestiti da fondi e musei diffusi sul territorio lombardo e italiano, o ancora resi disponibili dalla Biblioteca comunale e dall’Archivio storico di Varese.

Il progetto

L’idea della mostra è ben illustrata nella documentazione di presentazione inviata dall’associazione a Palazzo Estense. L’obiettivo è da un lato rendere noti alcuni contenuti inediti e il criterio utilizzato nelle ricerche condotte in oltre sessant’anni da Alfredo e Angelo Castiglioni nel continente africano e in Amazzonia; dall’altro far conoscere le figure e le imprese di alcuni importanti esploratori italiani del passato. Eredi di una pluricentenaria tradizione lombarda, Alfredo e Angelo Castiglioni hanno ripercorso infatti gli itinerari di pionieri dell’esplorazione quali i milanesi Antonio Raimondi, Gaetano Osculati, Felice De Vecchi, Manfredo Camperio e Gaetano Casati. La mostra intende quindi contestualizzare le ricerche dei due fratelli varesini nel filone della tradizione lombarda dell’esplorazione e portare alla conoscenza del pubblico l’importanza del loro immenso archivio documentale e filmico.

Tre sezioni

L’esposizione “Mondi Perduti” sarà organizzata in tre macro-sezioni: la prima introdurrà la mostra offrendo al visitatore gli strumenti culturali e scientifici per la piena comprensione del percorso espositivo, con le storie di alcuni esploratori simbolo. Nella seconda saranno presentate le due principali aree d’indagine analizzando, nello specifico, alcune ricerche dei fratelli Castiglioni. La terza sezione a conclusione del percorso aprirà uno sguardo verso il futuro, sensibilizzando il visitatore anche sul valore sociale delle attività di ricerca e conservazione della memoria svolta dagli enti e dai musei e sull’unicità delle indagini e dei reperti recuperati dai Castiglioni durante la loro vita di ricerca. Il percorso si comporrà di una sequenza di sale immersive che guideranno, attraverso voci narranti, luci, suoni e proiezioni, il visitatore in un viaggio alla scoperta di mondi solo apparentemente lontani. Il visitatore potrà osservare reperti, pannelli informativi e numerosi contenuti video (composti da brevi parti di documentari e da spezzoni di film realizzati dai Castiglioni). Filo conduttore dell’esposizione sarà la linea del tempo che, partendo dal 1800, condurrà il visitatore fino ai giorni nostri.