Mondiali, Van der Poel vince di forza. Bettiol decimo, Trentin cade e dà forfait

ciclismo mondiale van der poel

GLASGOW – Non era un Mondiale per velocisti, era un Mondiale per… crossisti! Mathieu Van der Poel trionfa a Glasgow ed è il primo ciclista della storia a vincere Sanremo, Roubaix e Mondiale nella stessa stagione. A cui si aggiunge l’iride nel ciclocross a inizio anno. E giovedì lo attende un appuntamento con la leggenda: ore 18:45 prova iridata della mountain bike, caccia all’en plein.

Il fenomeno olandese corona una prestazione non solo di gambe ed eleganza in bicicletta, ma anche di testa e condotta chirurgica. Al termine di sette ore complessive dove è successo di tutto, taglia il traguardo di George Square con un minuto e mezzo abbondante su Wout Van Aert (ennesimo secondo posto per il fuoriclasse belga) e sullo sprint tra Tadej Pogacar e Mads Pedersen, con lo sloveno a completare un podio stellare a scapito del danese.

Dopo aver vissuto lo scoramento della caduta di capitan Trentin, per fortuna senza gravi conseguenze se non il forfait, l’Italia ha potuto sognare con Alberto Bettiol, da solo al comando per 33 chilometri, ma che sul finale ha finito la benzina e si è piazzato decimo. Con malcelata amarezza, quando Van Aert è andato via insieme agli altri big, Remco Evenepoel ha rinunciato alle velleità di conferma del titolo. Addirittura ha tagliato il traguardo per 25° a dieci minuti dal vincitore.

È una giornata incredibile, andata via a 44.267 km/h su un percorso da 272 chilometri ad alta carica esplosiva, che per diverse dinamiche di gara ha costretto al ritiro 143 corridori.

LA CRONACA

Record di Nazionali a partecipare alla prova su strada in linea maschile: addirittura 58, con le prime volte di Cipro, Uganda, Mauritius, Capo Verde, Guyana, Anguilla, Isole Vergini Britanniche, Saint Vincent e Grenadine. Splendida partenza da Edimburgo, col dispiacere di non vedere il campione del mondo Under 23 Fedorov causa febbre, e con la perplessità di veder dare lo start ufficiale senza aspettare Almeida caduto durante il trasferimento. Bagarre per portar via la fuga tra castelli, ponti e verdi scenari scozzesi. Dopo 25 chilometri scappano via in nove: Owain Doull (Gran Bretagna), Matthew Dinham (Australia), Harold Tejada (Colombia), Kevin Vermaerke (USA), Patrick Gamper (Austria), Rory Townsend (Irlanda), Ryan Christensen (Nuova Zelanda), Krists Neilands (Lettonia) e Petr Kelemen (Repubblica Ceca). Il gruppone lascia andare a sette minuti, mentre si collocano nella terra di mezzo il terzetto Eric Fagundez (Uruguay), George Bennett (Nuova Zelanda), Rien Schuurhuis (olandese del Vaticano) e il duo Josè Alarcon (Venezuela) e Hasani Hennis (Anguilla).

Quando si comincia a salire leggermente nella Carron Valley, i due gruppetti d’inseguitori rallentano e si fanno riassorbire. A fermarsi del tutto però, al km 80, è l’intera corsa: protesta ambientalista di cinque attivisti che si sono letteralmente incollati sullo stretto asfalto della campagna scozzese. L’organizzazione e la polizia sgombrano il campo e, dopo 50 minuti di stop, si riparte. E come si riparte…

ORDINE D’ARRIVO

1 VAN DER POEL Mathieu Netherlands 6:07:27

2 VAN AERT Wout Belgium 1:37

3 POGAČAR Tadej Slovenia 1:45

4 PEDERSEN Mads Denmark ,,

5 KÜNG Stefan Switzerland 3:48

6 STUYVEN Jasper Belgium ,,

7 DINHAM Matthew Australia ,,

8 SKUJIŅŠ Toms Latvia ,,

9 BENOOT Tiesj Belgium ,,

10 BETTIOL Alberto Italy 4:03

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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