Nasce Varese PratiCittà, la lista del sindaco. A “comandare” sono le donne

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Il sindaco Galimberti con (in senso orario) Ivana Perusin, Cristina Buzzetti e Francesca Strazzi

VARESE – Cambia il nome, i colori (il verde e l’azzurro) sono quelli tradizionali, ma la tinta che domina è il rosa. “Shocking”: perché non solo l’impronta, ma anche la leadership è tutta al femminile. E quella che nella scorsa tornata elettorale si chiamava Lista Galimberti, ora avrà come claim “Varese PratiCittà“. Con una “T” in più non per errore, ma per convinzione. Anche per visione progettuale: «Perché è chiaro che il termine richiama alla praticità, uno dei nostri valori amministrativi in questi anni di mandato, ma ci richiama anche ai prati e quindi al verde, ai giardini e all’ambiente e alla città come noi la intendiamo e la progettiamo dopo averla rimessa in movimento». Questo in sintesi quanto spiegato in conferenza stampa da Ivana Perusin, Cristina Buzzetti e Francesca Strazzi, il tris di donne che ha marchiato la leadership della lista che sta giorno dopo giorno prendendo forma.

Lista con quote… azzurre

Nel panorama politico cittadino (forse anche provinciale se si esclude la Busto in Rosa lista estemporanea e calata nella politica bustocca solo per fare “concorrenza sleale” al candidato sindaco Gigi Rosa nel 2006 ndr) è la prima volta che in campo scende una lista a trazione femminile. Decisa a scompaginare, anche a livello di genere, lo status quo della politica. Tanto che la conferenza stampa, di oggi martedì 22 dicembre, è uscita dalle canoniche liturgie e ha avuto un’impronta davvero manageriale: nel ritmo degli interventi, nei concetti e nelle modalità di presentazione. Dove i tre assessori Perusin, Buzzetti e Strazzi, quasi senza prendere fiato (escluso qualche intoppo tecnico) hanno sciorinato la cornice in cui è nato e si inquadra «il nostro progetto civico. Che parte sicuramente dalla Lista Galimberti, ma che ora si è evoluto e ha l’obiettivo di proseguire e gestire, con la stessa affidabilità e competenza, la delicata fase delle vita che la città e i nostri concittadini si preparano ad affrontare».

Il valore ai valori

Certo per i nomi della lista c’è tempo e nessuno ancora si sbilancia. Anche se trapela l’idea di dare ampio spazio alle donne. «Chi deciderà di mettersi in gioco con il nostro progetto deve condividere i nostri valori. Che non sono ideologici e neppure politici – puntualizzano Perusin, Buzzetti e Strazzi – Ma importanti per poter continuare a lavorare come abbiamo fatto in questi anni per Varese. E i nostri pilastri sono: la passione, la competenza, l’efficienza, il pragmatismo, la praticità, il rispetto della diversità di genere e il gioco di squadra. E che queste non sono parole l’abbiamo dimostrato mettendo in campo le nostre conoscenze, le nostre competenze, ma anche mixando la nostra estrazione professionale derivante dal privato con la parte del pubblico». Parole di apertura, di ampia apertura, «perché abbiamo sempre agito in maniera autonoma, con la massima libertà, sempre con aderenza ai bisogni della città e superando barriere ideologiche che, per formazione, non ci appartengono».

Ascolto e ruoli

«Siamo consapevoli – hanno proseguito – che la nostra lista nasce in un momento sociale ed economico molto complicato. La ripartenza deve inevitabilmente essere vista in un’ottica di sviluppo più ampia, contribuendo ad esempio alla stesura dei piani del Recovery Fund, tramite azioni che impattino il nostro territorio. Le politiche del lavoro sono obiettivo primario in questa nuova fase amministrativa, con un occhio particolarmente attento a giovani e donne. Oggi più che mai deve prevalere un’idea di amministrazione che stia al fianco dei cittadini, che ne raccolga i veri bisogni, per creare legami di comunità, di reciprocità e di fiducia». Insomma, quello che sindaco Galimberti qualche tempo ha definito “cantiere elettorale” è al lavoro.

Ma la politica, nuova e innovativa, inutile girarci intorno è anche una questione di ruoli o, più volgarmente di posti. Tanto che la domanda viene giustamente posta: “Tutto questo lascia presupporre che ci sarà, in caso di vittoria, un vicesindaco donna?”. «Tutto questo presuppone che si sta lavorando anche per infrangere quel muro invisibile che vuole una politica a “trazione” maschile. Noi crediamo invece che il contributo che uomini e donne possono e debbano dare sia fondamentale per costruire una squadra. Il vicesindaco donna non è  un punto all’ordine del giorno del lavoro impostato. Semmai lo sarà quando le cose e i tempi saranno maturi».

La voce delle minoranza

Oltre a Ivana Perusin, Cristina Buzzetti, Francesca Strazzi, occorre anche annoverare Maria Paola Cocchiere (non collegata in conferenza stampa per un impegno di lavoro) e Marisa Coletta, ed erano collegati anche Valerio Crugnola e il sindaco Davide Galimberti, a questo punto (in senso ironico) la minoranza di genere. Al quale però è toccato chiudere la presentazione: «Sono le idee e lo spirito che hanno caratterizzato fin dall’inizio questo progetto civico che oggi è davvero cresciuto. Anzi possiamo dire che si tratta di un progetto contemporaneo, visto il periodo che stiamo attraversando dove la gente chiede pragmatismo e soluzioni ai problemi. E poi, il fatto che la leadership della lista sia tutta al femminile evidenza quanto il lavoro delle donne, insieme a quello di Rossella Dimaggio, sia stato prezioso e importante nell’amministrazione che ho la fortuna di guidare».

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