Prima notte in tenda e in hotel per i Sinti di Gallarate. «Lo sgombero va avanti»

GALLARATE – «Il rappresentante dell’associazione Rom ci ha illustrato i fondi europei che sarebbero a disposizione del governo e della Regione. Abbiamo preso atto ma siamo consapevoli che sono procedure che viaggiano sopra di noi. Valuteremo e settimana prossima daremo una risposta. Nel frattempo proseguono le procedure per liberare il campo di via Lazzaretto. Da quanto ho capito, usciranno tutti entro stasera». Sono queste le prime dichiarazioni del sindaco di Gallarate Andrea Cassani all’uscita dal vertice presieduto a Villa Recalcati dal prefetto Enrico Ricci questa mattina, 30 novembre, con l’Associazione nazionale Rom e una delegazione del campo Sinti di via Lazzaretto.

Il trasferimento in tenda e in hotel

Ieri sera, 29 novembre, una famiglia Sinti composta da quattro persone ha dormito nella tendopoli (attrezzata per diciannove posti) allestita dalla Croce Rossa in via Pacinotti. Stanotte il numero è destinato ad aumentare anche se la stragrande maggioranza dei nomadi gallaratesi – circa 70 quelli rimasti dopo i primi esodi volontari – verrà trasferita in un residence poco distante da Malpensa. Per quanto rimarranno? Questo è proprio il punto di maggiore frizione tra il Comune e il legale della controparte, Pietro Romano. Secondo l’avvocato, non esiste nelle direttive ministeriali un termine massimo per l’assistenza, mentre il sindaco continua a indicare i 30 giorni già inseriti nella prima offerta non negoziabile di martedì scorso. «Dopodiché li tratteremo come tutti gli altri», sottolinea Cassani. «Continuano a ripetere che sono cittadini gallaratesi? Benissimo, noi ai cittadini gallaratesi non paghiamo vitto e alloggio».

I costi?

Anche i costi dell’operazione sgombero è oggetto di contrapposizione. Romano parlava di 400mila euro («e non basteranno»), la giunta ne aveva stanziati 50mila un mese fa per le operazioni di demolizione e spostamento di tutto ciò che è su ruota. Dove sta la verità? Cassani spiega: «La misura assistenziale temporanea viene quantificata in 40mila euro ed è sostitutiva dei mille euro una tantum che avevamo inserito nell’offerta non negoziabile. Le tende sono state allestite a costo zero, eccezione fatta per le spese di riscaldamento, mentre dei 50mila euro preventivati per la demolizione contiamo di spenderne molti meno, dato che in molti da martedì stanno procedendo con l’esodo volontario, rimuovendo, seppur in ritardo, gli abusi conclamati».

Maggioranza compatta

La vicenda Sinti ha accesso i riflettori nazionali su Gallarate e, indiscrezioni, parlavano nei giorni scorsi di frizioni in maggioranza sulla piega presa. Cassani non la vede così: «Tutta la maggioranza è d’accordo nel ripristinare la legalità, dando seguito a un preciso punto del programma elettorale. Pur con le diverse sensibilità, stiamo condividendo un percorso». A suo sostegno, come a voler dimostrare che il sindaco non è solo a gestire la partita, è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe De Bernardi Martignoni ieri sera in via Palestro a margine del convegno “Lombardia in Sicurezza” organizzato dal partito di Giorgia Meloni.

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