Obiettivo 2030: con il Paesc Varese traccia le linee guida per la sfida climatica

Paesc Varese

VARESE – La città giardino guarda al 2030, e si dota di un piano per vincere la sfida climatica. Si tratta del Paesc, Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima. Il documento è stato illustrato in occasione della Commissione Ambiente che si è riunita nella serata del 20 luglio. Il prossimo passaggio sarà in consiglio comunale per l’approvazione. Due i campi di intervento: mitigazione e adattamento. «Il piano rappresenta un punto di partenza», ha detto l’assessore all’ambiente Dino De Simone.

Il Patto dei Sindaci

Nel 2020 Varese ha deciso di aderire al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia (Covenant of Mayors). Un’iniziativa con la quale migliaia tra paesi, città e regioni di 60 diverse nazioni si impegnano volontariamente a ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030. Per raggiungere gli impegni presi a livello internazionale l’amministrazione comunale ha avviato la scorsa estate la redazione del Paesc, che va a definire le azioni che verranno intraprese. Estensori del documento sono stati TerrAria, Agenzia Innova21 per lo Sviluppo Sostenibile e Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Proprio ai consulenti tecnici di queste realtà è toccata l’illustrazione del piano ai componenti della commissione.

La situazione di partenza

La popolazione è uno dei primi elementi considerati del Paesc. Ogni cittadino porta con sé un bagaglio pro capite di emissioni: nel caso di Varese si tratta di circa 5 tonnellate di Co2 per abitante, che porta ad un totale di circa 400mila tonnellate di Co2 prodotte. Il settore più energivoro è il terziario non comunale, con il 34% del totale. Seguono il settore residenziale con il 31% e i trasporti con il 18%. Più dell’80% dei consumi termici è riconducibile ad edifici aventi età superiore a 40 anni. Solo il 5% degli edifici residenziali invece ha un impianto fotovoltaico. Tra gli edifici comunali le utenze che utilizzano più energia sono le scuole, con 7 istituti tra i 10 edifici con i consumi più alti. Lo stabile più energivoro risulta essere la scuola primaria e secondaria di via Como, seguito da Palazzo Estense.

Paesc Varese

Mitigazione e adattamento

Nel Paesc vengono indicate le possibili azioni da mettere in atto nel campo della mitigazione, con la finalità di raggiungere l’obiettivo del -40% di emissioni entro il 2030. Tra gli interventi suggeriti figurano la pianificazione della mobilità elettrica in città, lo sviluppo di comunità energetiche e la nomina di un energy manager, che si occupi di gestire i temi legati all’energia. Quindi c’è il tema dell’adattamento, con una serie di proposte declinate in 5 profili che analizzano Varese in base alle sue caratteristiche: città prealpina, città giardino, città urbana, città d’acqua e città salubre. Per ognuno di questi ambiti vengono indicati gli interventi da pianificare negli anni, con azioni di prevenzione, gestione sostenibile e riduzione dei rischi dovuti ai cambiamenti climatici.

Un piano in evoluzione

L’assessore all’ambiente Dino De Simone si è soffermato invece sul ruolo più politico del Paesc. «Con questo piano – ha detto – ci dotiamo di uno strumento che permette alle prossime amministrazioni di fare politiche sul tema del clima nei prossimi 10 anni. Potrà essere cambiato nel corso degli anni: prendiamolo come il punto di partenza». De Simone ha riflettuto poi sulla necessità di intervenire per una situazione che non è lontana da noi, ma anzi ha già dato segni tangibili, come nello scorso autunno. «Il cambiamento climatico è già in atto, lo abbiamo visto al Campo dei Fiori con il vento a 100 km orari in quota da sud, proveniente dal Lago di Varese, che ha fatto cadere migliaia di abeti che erano lì da 70 anni e hanno diametri anche di 2 metri». Il Paesc è stato approvato dalla commissione con il voto favorevole della maggioranza, mentre i consiglieri di opposizione si sono astenuti.