Oggiona, con il maltempo perso il 30% della pineta. «La parte sud irrecuperabile»

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OGGIONA CON SANTO STEFANO – Negli ultimi tre anni, a causa del maltempo, «se n’è andata almeno la metà della pineta: alberi sradicati o danneggiati in maniera irreparabile». Un triste bilancio, quello presentato dall’assessore Yuri Chinetti (Protezione civile) a Oggiona con Santo Stefano. Il polmone verde, orgoglio del paese e punto di riferimento per attività dedicate a ogni fascia d’età, si è piegato ai violenti temporali delle ultime settimane. L’amministrazione comunale è già al lavoro per programmare le ripiantumazione. Anche perché «tutta la parte sud verrà completamente tagliata: è irrecuperabile».

Sopralluoghi e perdite

Acquazzoni e forte vento sono stati una combinazione devastante. Fra i Comuni più colpiti c’è Oggiona Santo Stefano e la sua bellissima pineta in particolare. «Ci sono già stati sopralluoghi del nostro Ufficio tecnico insieme ai professionisti del distaccamento di Varese per Regione Lombardia», spiega Chinetti. «Per avere dettagli sui danni si dovrà aspettare la perizia di Regione, mentre per il rifacimento c’è da attendere il progetto». Vero è, però, che in pineta c’è stata «una perdita importante». Tra gli alberi sradicati e quelli da rimuovere perché pericolosi «ci ritroviamo con almeno una cinquantina di piante in meno». L’area sud – quella dal lato del magazzino comunale – sarà completamente da rifare. «La parte che invece è vicino all’ingresso del municipio ha un margine di recupero», spiega l’assessore. «Ma dobbiamo capire come fare».

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I danni negli anni

Tre anni fa, ricorda Chinetti, «un buon 20% di alberi in pineta erano caduti a causa del maltempo». Ora il bis: «Questa volta parliamo di almeno un 30%». A conti fatti «se n’è andata circa la metà». Ma di fronte al problema, l’amministrazione è già al lavoro. «Di sicuro interverremo con il supporto di un agronomo, pensiamo di realizzare nuovamente percorsi didattici e di dedicare una parte allo sport». In più «saranno ripiantumate essenze autoctone, perché abbiamo visto che questa specie non è molto adeguata».

La storia degli alberi

Resta poi la nota amara, quella emotiva. «C’è una storia dietro a questi alberi, piantati dagli studenti anche 40 o 50 anni fa. Un peccato per il paese vedere le proprie piante cadute», dice Chinetti. «Ma sono anche piante che hanno raggiunto la fine di un ciclo. E il maltempo l’ha dimostrato in maniera eclatante. Non possiamo chiudere gli occhi, ma dobbiamo far rivivere la pineta ai cittadini».

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