Olona, a giorni la consegna del progetto per il depuratore di Varese Pravaccio

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LEGNANO – Dopo quasi vent’anni, sta per concretizzarsi il sogno di un Olona pulito in tutta la provincia di Varese. Sarà infatti consegnato il 15 novembre il progetto esecutivo delle opere del depuratore di Varese Pravaccio (nella foto in alto), il più importante e insieme il più carente dei 5 nel Varesotto. «Un sogno che sta per realizzarsi» commenta Franco Brumana, presidente dell’Associazione Amici dell’Olona, che tiene a sottolineare la portata storica del traguardo. «Si tratta delle opere più importanti e dal costo maggiore fra tutte quelle dei depuratori del nostro fiume. Il coronamento di un impegno intrapreso nel 2002 e di una battaglia finita nel 2018, risultato di un clima completamente cambiato in materia».

Amici dell’Olona: «È la principale fonte di inquinamento del fiume»

Le maggiori cause di inquinamento del fiume sono: la carenza di controlli sugli scarichi; gli sfioratori, ovvero le condutture delle fognature ai depuratori, i cui problemi di manutenzione li fanno tracimare anche in assenza di piene; e soprattutto i malfunzionamenti dei depuratori, oggetto di una procedura sanzionatoria della Comunità europea ormai prossima alla conclusione, che comporterebbe pesanti sanzioni. Il depuratore di Varese Pravaccio raccoglie la metà dei reflui fognari del capoluogo ed è destinato a ricevere anche gli scarichi di Cantello, in seguito alla sua chiusura (gli altri depuratori sono a Gornate, Cairate e Olgiate). «È a Pravaccio – spiega Brumana – che devono essere compiuti i lavori più costosi e più urgenti, per rimediare al problema dei vibrioni nelle acque». L’adeguamento di questo depuratore assorbirà da solo circa la metà del costo previsto per sistemarli tutti, pari a 18 milioni di euro.

Brumana: «Battaglia vinta dopo anni di totale inerzia e disinteresse»

Il bello (o il brutto) della storia è che i soldi sono stati stanziati e accantonati da anni, attraverso quote inserite nelle bollette pagate dai cittadini, ma molti Comuni li hanno spesi altrimenti. «C’è voluta una denuncia e la creazione di ALFA, la srl che gestisce tutta l’acqua della provincia di Varese, per arrivare alla fine della vicenda e perché ci si muovesse, dopo anni di totale inerzia e disinteresse» racconta Franco Brumana, che non nasconde la «grande soddisfazione» per l’esito di quella che definisce «la battaglia più importante intrapresa dalla nostra associazione». Ora il percorso appare in discesa: il 18 si riunirà la commissione per la validazione tecnica del progetto, che nella stessa settimana sarà trasmesso ad ATO (ufficio d’ambito) per l’approvazione definitiva. «Con il progetto e i soldi, ora occorre la fusione con ALFA della società pubblica proprietaria dei depuratori, questione di mesi, e poi inizieranno i lavori sulla principale fonte di inquinamento del fiume, mentre per gli altri depuratori siamo agli studi di fattibilità e alla progettazione di massima. Seguiremo passo dopo passo tutti gli sviluppi, come abbiamo fatto finora. Ringraziamo – conclude Brumana – Paolo Mazzucchelli, presidente di ALFA e sindaco di Cairate, che ha dato una svolta operativa a questa società».

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